— 268 — di discrezione, esigeva che anche i suoi compagni di missione facessero altrettanto. Un giorno stavamo terminando una missione a Celza... e la sera del giorno seguente si doveva aprirne un’altra in un villaggio distante due ore circa. Eravamo stanchi, almeno io, e il Padre dopo cena diede quest’ordine : Domani ci alzeremo alle tre, diciamo le nostre messe e poi ci metteremo in viaggio. Gli dissi: Padre, prima delle sette è oscuro e non si potrà partire per questi sentieri da capre; quindi è meglio riposarci un po’ di più: ma egli mantenne il suo ordine, e al mattino, dopo aver celebrato, ci mettemmo in cammino a buio pesto. Egli mi precedeva, ma ecco che dopo pochi passi me lo vedo o meglio me lo sento andare lungo e disteso; ed io allora: Padre, si vede bene a cadere, è vero? — Il sant’uomo si alza e prosegue senza rispondere a parole si piccanti. Un altro giorno, d’autunno se ben mi ricordo, fui mandato col Fr. Renzi a dare una missione a Masrek, dove allora avevamo la casa di villeggiatoura dei chierici. La gente di là era poverissima e vivere a loro spese per otto giorni mi doleva il cuore: d’altronde nella nostra casa, chiusa a chiave, a detta del Fratello c’era ogni ben di Dio. Diedi quindi incarico al Fratello che aprisse la porta con un ramandello (grimaldello), dicendo : Dove abbiamo noi di che nutrirci, non dobbiamo domandare il sostentamento ai poveri. Ma ecco che l’ultimo giorno di quella missione, sul mezzogiorno proprio quando prendevamo un po’ di cibo, compare improvviso il P. Pasi, al quale dissi ridendo : Se comanda un bicchier di vino, Padre, eccolo quà — ed egli non ci fece il minimo rimprovero per aver fatto di nostra testa a quel modo ». Viene ora uno dei testimoni più caratteristici e più originale che abbia veduto la terra albanese. Un missionario che non abbandonò quasi mai il P. Pasi; il suo Fratello, il fratello per eccellenza, Fr. Antunovic. Il buon vecchio, tutto nervi e tutto vita dopo aver strapazzato le sue gambe in modo spietato per le Missioni, si trascina ancora coraggiosamente aiutandosi con le stampelle pei corridoi e pei cortili del CoUegio Pontificio, seguendo la vita comune nel miglior modo possibile. Egli anela a tornar in missione, e se le gambe non fossero state disfatte dai reumi che si buscarono in circa trent’anni di missione egli potrebbe ancora far sentire la sua voce fiera e potente ai fanciulli attoniti e stendere la sua verga a imporre disciplina e