— 82 — quella città. Vediamo Gregorio (?) il 20 agosto 1143 prender parte a un sinodo a cui presiedeva il patriarca Michele Kurkuas (Oxeites) contro due Vescovi infetti di hogomilismo. Anche Eustachio si trova presente a un Sinodo Costantinopolitano per essere condannato circa un errore che condivideva col patriarca di Antiochia suH’oflerta della Messa. A voce dichiarò di rigettare ogni dubbio e di sottomettersi alla sentenza del concilio. L’Oriente si era già di fatto distaccato da Roma : pur tuttavia si cercava ancora un terreno, una base di accordo, specialmente sotto Manuele I Comneno; se non che la lotta scatenata da tutte due le parti e le acerbe polemiche suscitate e il groviglio d’interessi, di livori e di ambizioni fecero naufragare ogni cosa. Tutto ciò culminò nell’atto superbo e ribelle del patriarca Michele III Anchialo (1169-1177), il quale dichiarò il papa decaduto ’ a cagione dell’eresia dei Latini ’ e bisognoso di medicina. A questo consentiva anche l’Arcivescovo di Durazzo Michele coi principali del Clero. Dalla lettera di Papa Alessandro III gli abati e altri Latini di Durazzo a cui manda Tribunio arcivescovo di Ragusa come visitatore, si rileva la distinzione fra clero obbediente a Roma e clero scismatico dentro le mura di Durazzo. Quel che avean covato da lungo tempo l’amicizia e il servilismo bizantino era uscito in piena luce. La conquista da parte dei Crociati dellTmpero di Costantinopoli e l’occupazioni successive di Durazzo a cui abbiamo accennato sopra dovettero inasprire sempre più gli animi. Da quel tempo comincia la serie degli arcivescovi ortodossi sulla sede di Durazzo e quella, non sempre continua, degli arcivescovi latini. L’imperatore di Bisanzio Isacco Angelo (1186) stabilirà delle regole per l’elezione dei Vescovi e nel suo decreto si accenna pure a quello di Durazzo. Venezia se diede animo ai Latini, non sempre si mantenne nei giusti limiti e s’intromise oltre ogni convenienza usurpando alle volte il diritto della Chiesa nell’elezione degli Arcivescovi come avvenne a proposito dell’Arc. Manfredi (1209). Tra gli arcivescovi ortodossi riferisco i nomi di Doceiano fatto per ordine di Michele Comneno (1213); Costantino Kabasila; nel 1304 si fa memoria di un altro senza nominarlo; dal 1315 al 1321 abbiamo Gregorio che compare negli atti sinodali dei