— 161 — « Il Governo imperiale protegge ogni categoria di sudditi di S. M. da trasgressioni ed ingiustizie, mette in opera tutto l'occorrente per assicurare ai medesimi la tranquillità, il benessere e la prosperità. Esso ritiene importantissimo di perseguire chiunque trasgredisce le leggi, e considera per il suo dovere di esercitare la giustizia. Spargendo così i raggi della giustizia non ha mai cessato un momento di prendere le misure necessarie e di fare efficaci raccomandazioni per impedire l’odioso e dannoso costume di — prendere il sangue — il quale come segno d’ignoranza trovasi fra la popolazione; però in uno stadio ove può quasi dirsi che in paragone del passato non sussiste quasi più ». Guai se la storia dovesse fondarsi su tali documenti! E poi continuava : « Se i Sacerdoti predicassero nelle chiese contro le perniciose conseguenze di questo costume e contro altre cattive azioni come per esempio contro gli omicidi, i ferimenti, i furti, ecc. che secondo ogni Religione ed ogni legge sono proibite e condannate per ragioni intellettuali ed umanitarie o se si celebrano le cerimonie rituali come di legge, con piena libertà nulla vi si oppone ed al contrario le loro ammonizioni spirituali ed umanitarie verranno considerate con benevolenza ». Se invece questo pei Sacerdoti non è che un pretesto per usurpare i diritti del Governo e far della politica ciò non potersi mai permettere. Domanda che l’Arcivescovo mandi nuove e categoriche ammonizioni a chi « sarà d’uopo ed in generale ai Padri Gesuiti ». Bisogna ammettere che il brav’uomo non ci capiva nulla di quel che fosse ministero sacerdotale a volte inculcando quel che precisamente i Padri facevano, a volte condannando ciò di usurpazione e di abuso politico. Il P. Bonetti con lettera in data 9 marzo invitava il Padre Pasi a tornare a Scutari dove la sua presenza era necessaria avendo intimato il Vali per mezzo del Dragomanno all’Arcivescovo che richiamasse i Padri da Kakarriqi e da Alessio e informasse l’Arcivescovo di Durazzo dei suoi ordini. Si vede che non sapeva dove precisamente si trovassero quei così terribili Padri Gesuiti, e vedendo che le sue intimazioni non approdavano (così pareva a lui) mandò un’altra nota. L’Arcivescovo non aveva mancato di rispondere alla prima giustificando i Padri e dimostrando 11