— 115 — stolto come noi! egli parla, si scusa, si difende contro il Gesuita sapiente portando tutte le nostre ragioni e scuse : si direbbe che egli ci legga nel cuore; ma però dalle risposte del sapiente capiamo e vediamo che le nostre scuse e ragioni, che mettevamo fuori finora per giustificare i furti, le imprecazioni, i giuramenti e gli altri nostri peccati, sono vere stoltezze e meri pretesti Finito poi il dialogo dicevano al Padre ignorante: ’ Tu ti sei fatto stolto come noi, ed hai parlato come noi; ma molto ci fu utile ed istruttiva tale tua stoltezza : beata la tua bocca che seppe sì bene esprimere i nostri pensieri: ora non ci lasceremo sì facilmente ingannare, nè commetteremo quei nostri peccati ». Dalla Chiesa parrocchiale la missione fu portata due ore e mezzo lontano, a Kéthella e Eper, che era stata la Sede primitiva della tribù, originaria, come si diceva, da Shkreli (1). I ragazzi avevan già imparato delle orazioni dai pastori mirditesi. 11 concorso fu grande, ma non c’era verso di far venire chi cercava i sangui. Non v’erano poi in paese persone autorevoli e prudenti che facessero da mediatori; pareva un affare disperato. Allora si ricorse al S. Cuore distribuendo delle immagini che si appendessero nell’interno di tutte le famiglie, gli si consacrò il paese, si celebrarono delle Messe. Fu il rimedio infallibile; l’ultimo giorno della missione tutti i sangui erano perdonati, fuorché due. « Ded Kola, uomo principale del paese, perdonò cinque o sei tra sangui e ferite. Egli volle che andassimo una sera in sua casa a pernottare. Per non so quali ragioni i suoi fratelli si divisero da lui non ha molto, ed egli dovette in tutta fretta erigersi una stamberga, ove ripararsi finché sia in istato di farsi una casa. Dopo quasi un’ora di strada giungemmo alla sua abitazione: i muri sono sterpe (sterpi?) intrecciate l’una coll’altra e in parte intonacate di fango. Entrati non sapevamo come stare in piedi, giacché colla testa davamo nella soffitta. La casa ha due stanze, una è la cucina, l’altra larga quattro metri e lunga sei è refettorio, sala da ricevimento, stanza da letto, ecc. In mezzo a questa stanza vedeasi sospeso dalle travi del tetto un graticcio, sul quale aveano loro nido le galline. Noi vi sta- li) Forse qualche fratellanza, ma non certo la tribù.