— 332 — Sta per il più con il Vicario Apostolico di Pullati à Biaca fuori della sua Parocchia, facendo camerata con esso lui. Trascuratissimo nell’insegnar la Dottrina Christiana, difetto quasi comune di tutti li Preti d’Albania. Dedito alla Crapula, e Dio voglia, che viva con buon’odore. Fra tanta desolazione vi son pure dei Sacerdoti di vera vocazione, e degni di essa: Di D. Giorgio Skura, poverissimo, costretto a lavorare per vivere, mentre lo raccomaanda alla bontà della S. Cong. ne fa un bellissimo, quanto laconico, elogio: « Essendo detto Prete di tutta bontà ». Così di D. Primo Lalesa, nota: « Questo è alquanto ignorante, legge però spedito, e dice messa con tutti li requisiti delle Sacre Ceremonie. E’ di vita e costumi honesti, onde si rende degno di esser consolato da questa Congregazione ». E la S. Congreg. veramente con infinita pazienza, riprende nei suoi Atti, la relazione del Gaspaari, e provvede con le misure più adatte del Diritto Canonico alla correzione di tanti mali, e al rinnovamento del Cattolicismo in Albania; e una delle prime misure fu la elezione del Gaspari stesso a Vescovo di Sappa. Ma i tempi eran tristi! e il Governo turco sosteneva i tristi, i ribelli di un Clero che non conosceva neppure l’abbiccì della vera formazione ecclesiastica. Pure Dio ebbe ancora pietà del popolo Albanese, e mi nucleo forte di cattolicismo si salvò nel mezzo delle povere e afflitte popolazioni di un paese così tormentato dalle tempeste dei secoli e da un avverso destino. XI. Mi rii m = Maro aiti? Nota sulle origini della più famosa tribù Albanese (vedi testo pag. 17-18). In vero del tutto infondata ci sembra l’esposizione della storia dei Mirditi fatta dal R. P. V. Vannutelli O. P. nel suo X° sguardo all’Oriente. L’Albania. (Nuova Edizione pp. 88-93).