— 168 — e l’ufficiale di polizia, sentito che era un Gesuita lo fece entrare in una camera e lo sottopose a un altro interrogatorio che prese in iscritto, insistendo specialmente sulle interrogazioni: perchè fosse andato a Delbènishti, perchè l’Arcivescovo ce l’avesse mandato; che cosa avesse fatto in quelle parti; se Delbènishti fosse 10 stesso che Blinishti; se fosse stato in altri paesi; se fosse Gesuita e se i Gesuiti fossero del partito dell’Austria. Finito il curioso interrogatorio l’ufficiale disse che era ordine di condurlo dal Pashà. Tuttavia non fu presentato al Pashà ma a un suo luogotenente che lo fece sedere e ripigliò da capo la filza delle interrogazioni. Poi con l’interrogatorio scritto quell’impiegato si ritirò per portarlo al Governatore mentre lo scrivano dell’ufficio dichiarava : « Proprio senza un motivo al mondo v’hanno arrestato; non richiediamo il passaporto nè anche da chi viene dal Montenegro, quanto meno adunque da chi viene da Durazzo »; ed incolpava di tal sopruso l’ufficiale di polizia. Intanto era giunta la notizia ai Padri che corsero a informarne il Console protettore del culto. Questi fu subito dal Pashà 11 quale naturalmente s’affrettò a mandar libero il missionario, e il luogotenente diceva che tutto era accaduto per puro sbaglio, non lasciando di avvertire che se fosse richiamato in Serraglio (Prefettura) dovesse senz’altro comparire. Un’altra esplosione di odio contro la Missione avvenne il 18 aprile del 1898 quando il Padre, reduce da Prizrend, entrava a Scutari. La cosa è abbastanza drammatica e insieme istruttiva, e mette conto che se ne dia un cenno. Eran le 9 e mezzo circa antimer. quando il P. Pasi passava il ponte del Drino per entrare in città. Le guardie domandarono il passaporto, e lo diede; scaricarono il cavallo e visitaron tutto per vedere se ci fosse qualcosa di contravvenzione: non c’era nulla. Vollero visitarlo nella persona: mostrò che non aveva nè armi, nè libri; vollero gli scritti e le lettere: protestò, invocando la protezione del Consolato austro-ungarico. Per sottrarsi dall’ingiusta vessazione offrì una mancia al Capo : questi l’accettò, ma lo tradì, poiché si fece