— 262 — od altrove, non era no, precipitoso a rispondere, ma ascoltava in silenzio, e dopo aver riflesso, dava risposta; e se al momento non vedeva la cosa chiara, prendeva altro tempo per vagliarla. Parimenti allorché era occupato nello stendere prediche o lettere di qualche rilievo più volte faceva brevi visite al SS. Sacramento nella Cappella della Missione. Con ciò egli dava ad intendere di chiedere a Gesù la grazia di conoscere la sua volontà, nonché il modo di esprimerla convenientemente. Sempre rispettoso con tutte le persone qualificate, special-mente se ecclesiastiche, non si arrendeva alle ragioni terrene addottegli, ma con ossequiosa franchezza le respingeva. Benché paziente e tollerante, non tralasciò di esigere l’osservanza della regolare disciplina, di ammonire, e correggere pei difetti che si commettevano. 3. — L'uomo di cuor tenero e compassionevole alle umane miserie. — Sua sollecitudine era recarsi di tanto in tanto da persone impotenti per infermità ad uscire di casa, massime se la Casa della Missione era per qualche titolo obbligata alla gratitudine verso di loro, per confortarle e consolarle. Egli non esitò a sobbarcarsi al dovere di somministrare mensilmente l’elemosina a persone vergognose o richiamate sulla retta via, affinchè non ritornassero nel pericolo. Ogni mese mi dava a registrare la nota delle elemosine erogate; era l’importo complessivo, senza alcuna specificazione; egli aveva i suoi segreti confidenti pel tramite dei quali faceva pervenire a destinazione la donazione. Lo sa il Signore quanto sofferse il Padre Pasi durante la guerra balcanica. Scutari era invasa da una inondazione di contadini e montagnoli, che avevano abbandonate le loro case, e masserizie per non perire dalla fame o sotto i colpi dei proiettili. Il P. Pasi non si contentò di promuovere funzioni religiose nella nostra Chiesa pubblica per implorare la Divina misericordia colla cessazione del flagello della guerra, nè di impartire l’elemosina spirituale della istruzione religiosa ai 500 e fino 800 poveri che due volte la settimana accorrevano al nostro Collegio, ma assecondando la carità del P. Rettore, Luigi Cattaneo, il quale in tale frangente non si risparmiò per raccogliere soccorsi di grano e di denaro, concorse a sollevare la miseria con una somma, che, attese le strettezze in cui anche la Casa della Missione versava, deve dirsi considerevole. 4. — L’uomo acceso dall'amore divino. A lui si deve la propagazione della divozione del S. Cuore e dell’Apostolato della preghiera negl’istituti della città, come presso le Stimatine, in Cattedrale, da per tutto nelle sette Dio-