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    Tutti gii intervenuti all’adunanza, furono pienamente d’accordo su questi punti, e 1 parroci e i capi vi apposero le firme e i sigilli. Fu mandata copia dei decreti anche al governatore di Scutari perchè provvedesse alla loro perfetta esecuzione.
    Scopo della missione fu anche in quelle tre parrocchie di confermare il popolo nell’esatta osservanza di quei decreti. Vi furon anche difficili perdoni. Si videro da 15 a 20 ragazzi venire piangendo a baciare il crocifisso, perdonando a chi aveva ucciso loro il padre, il fratello o altri parenti. Si sorpresero dei fanciulli che dopo la confessione e comunione, presa una bacchetta, si mettevano a percuotere i diavoli dipinti nei quadri della Missione, dicendo: <c Piglia, brutto diavolo, queste sferzate e via di qua : vai dal nostro paese e brucia all’inferno ».
    3.	Veramente per l’autunno del 1899 il Padre avea dato parola a Mgr. Primo Docili che la Missione si sarebbe consacrata alla Mirdizia; invece per le istanze di S. E. Mgr. Gabriele Nevi ani O. M. e del R. P. Daniele Stajka O. M. parroco di Berisha, si ottenne da Mgr. Abate che le missioni per la Mirdizia si differissero al febbraio del 1900, e però i missionari si recarono un’altra volta alle parrocchie di Iballja, Fira e Berisha. Questa volta abbiamo in compagnia del P. Pasi, oltre il P. Zadrima, che già conosciuto, il P. Umberto Chiocchini, che era stato destinato quell’anno alla missione. Con essi salivano verso i monti il Fr. Pashko Renci albanese, aggiunto alla Missione nel 1897 e il catechista Pietro, giovane scutarino. A Gomsiqe furono ospitati con molta carità dal P. Giorgio Fishta O. M. il poeta nazionale del popolo albanese; a Qelza passarono la notte dal R. D. Stefano Hajmeli, e a Midha, il giorno dopo, vi aprirono la missione, i Padri Pasi e Chiocchini, mentre il P. Zadrima col Fr. Renci passava a Miluer, Race e Sapàg; si sarebbero poi uniti a Iballja.
    A Midha, villaggio di circa 60 case sparse sull’ampia erta che sale lentamente verso Qafa e Tmugut, sebbene i Padri ci fossero desideratissimi, pure non si poteron togliere i due concubinati nè pacificare i tre sangui che vi erano. I concubinarì erano due vecchi che avrebbero piuttosto dovuto pensare alla