— 338 — Il P. Pasi davanti alla vergine e potente bellezza della natura. Fira dovette apparirgli più bella quella sera che vi discendeva dal Plaver insieme con D. Lazzaro e il fratello; Fira, con Raja di fronte sopra uno sperone della Korja e Merturit, avanguardia delle grandi e stupende montagne di pietra bianca che si aggrovigliano in nodi fantastici sopra Gashi e Krasniqe, e verso Curraj e Shala. « Fira o Fierza sta sulla riva sinistra del Drino. Ha (le) case sparse sul pendio del monte. La terra è buona e produrrebbe tutto, ma i paesani non ne ricavano che kalamoc e un po’ d’uva... Le loro abitazioni sono miserabilissime e prive delle cose più indispensabili; i ragazzetti per lo più sono ignudi; gli altri hanno per vestito uno straccio così straccio, che altrove nissun povero che domandi la carità ardirebbe portarlo. La posizione del paese è bella, ed ha solo il difetto che guarda a Nord-Est. La posizione dei luoghi circonvicini è impareggiabile. Sotto la Chiesa di Fira il Drino fa una curva o un angolo per cui divide Fira da Krasnice che sta a levante e da Raja che sta a settentrione. Nell’angolo il Drino riceve un torrente che viene dalla vallata (di Gegysen e di Kolgecaj), la quale veduta dal Cioromie (1) o alture sopra Fira offre un aspetto incantevole. È una specie di bacino, circondato da una corona di monti altissimi che terminano in nuda rupe, coperta di neve una gran parte dell’anno. Sul pendio del monte sta il paese o villaggio detto Ghegh Yseni la cui posizione è magnifica. Mentre però si ammirano quelle bellezze di natura, si sente stringersi il cuore al pensiero che tutto quel paese oggi è turco, mentre un tempo era tutto cristiano. Raja sta a settentrione di Fira sul versante opposto del Drino e tanto vicino che da tutti o quasi tutti i punti dei due villaggi la gente si dà la voce, si chiama e risponde, come pure si ammazza a vicenda perchè uno schioppo da Fira tira facilmente a Raja e viceversa. Il monte veduto da Fira è assai ripido e pare non possa essere coltivato o almeno messo a campo, giacché le pioggie dovrebbero portarne via tutta la terra; invece ogni casa tiene vicino un pezzo di prato o campo; il resto è bosco o pascolo. Quanto più si sale verso la cima del monte il terreno è più cattivo e selvatico finché si arriva a una cresta di vive rupi su cui resta la neve fino ad estate molto inoltrata. Raja appartiene alla diocesi di Pulati. È l’ultimo paese cristiano, dopo il quale vengono i villaggi di Krasnice. (1) Qui confonde, per dimenticanza, Qafa e Qaramis col Plaver.