— 414 — sera del giorno seguente, a due ore di notte con un tempo abbastanza brutto si sentivano alcuni colpi di schioppo; era la sposa che arrivava accompagnata dai suoi paraninfi che con torce di pino acceso Je rischiaravano la via ». A Bugjoni, villaggio allora di 50 case, ottennero che si togliesse un uso musulmano, quello di non mangiare la carne porcina. Il motivo era questo. Duecento e più anni prima a Thagi, al cui fis appartiene anche Bugjoni, v’erano tre fratelli: uno si fece turco, il secondo non volle in nessun modo cambiar religione, il terzo pregato dal primo a volerlo imitare almeno lui, rispose che veramente di farsi turco non se la sentiva, ma per contentarlo gli promise che almeno non avrebbe mai mantenuto maiali nè mangiata la loro carne. Perciò i villaggi di Bugjoni e Gralishti che discendono dal terzo fratello avean sempre mantenuto ostinatamente quell’uso per quanto i Vescovi e i parroci si fossero adoperati a togliere quell’anomalia. In occasione di questa missione si fece un’adunanza e tutti i capi di famiglia si lasciarono persuadere della sconvenienza di mantenere quell’uso religioso dei musulmani, e fu tolto. « Veramente noi eravamo laramana, esclamavano, cioè cristiani falsi, e di cristiano non avevamo che il nome o poco più, adesso sì che con queste istruzioni e con queste orazioni sentiamo di essere cristiani ». A Bugjoni, per piantar la croce, si domandò un magnifico castagno a un tale che teneva un odio antico, causa un'uccisione avvenuta 40 anni prima, e che non aveva mai voluto perdonare. Inoltre egli teneva la moglie del suo defunto fratello, come se fosse sua. Egli accordò quel castagno sebbene con difficoltà, e se ng fece una grande e bella croce. Allora si tentò il colpo di indurlo al perdono e alla separazione dalla donna non sua. S’adoperarono tutti gli argomenti, ma tutto fu inutile, e i colpi che dovevan smuovere quel macigno, furono dati al vento. Allora il missionario alla predica di chiusa dichiarò che non si poteva erigere la croce fatta col castagno di quell’impenitente eh© aveva avuto la sfrontatezza di dichiararsi pubblico concubinario l’ultimo giorno della missione. I paesani il giorno dopo invitarono i Padri che s’erano recati a Gralishti a tornare a Bugjoni per