— 230 — i loro ministeri secondo l’approvazione che hanno dalle Costituzioni Apostoliche e privilegi concessi loro dalla Santa Sede. In particolare permetto loro che possano percorrere i villaggi dell’Archidiocesi per dare Missioni, predicare e confessare secondo che potranno e giudicheranno espediente. Fiducioso che V. P. M. R. vorrà favorevolmente accogliere questo progetto tanto vantaggioso per gli interessi cattolici in Albania, e vorrà prendere le necessarie misure perchè quanto prima venga messo in atto, passo a presentarle i miei ossequi e cordialissimi saluti, e caldamente raccomando me e la mia povera Missione alle sue efficaci preghiere e degli altri RR. Padri. Roma, 22 settembre 1909. Lazaro Mjedia, Arciv. di Scopia. Era allora, fin dal primo gennaio di quell’anno, Provinciale lo stesso P. Pasi, e però l’Arciveseovo tanto più aveva motivo di sperare. Fu domandato a ogni modo il parere dei Padri di Scutari, dove il Rettore del Collegio, che era il P. Luigi Cattaneo, era pure Superiore della Missione. Adunatisi a consulta i quattro Padri missionari che vi erano insieme col R. P. Rettore, espressero il loro parere che per la mancanza di personale non convenisse aprire una Residenza veri nominis, tanto più che per cominciar bene bisognerebbe mandarvi buoni soggetti, però i consultori furon tutti d’accordo che si potesse aprire un Ospizio dove potessero stare alcuni mesi ogni anno. Quanto al luogo da scegliere, questo dover essere Scopia, perchè più importante e di miglior avvenire. Tuttavia essere necessario che i Padri da destinar poi a quella casa sapessero almeno un poco lo slavo e possibilmente o il tedesco o il francese. Il R. P. Cattaneo esprimeva poi il suo parere consigliando il P. Provinciale a rimandare la decisione definitiva al tempo che egli venisse in visita (13-19 ottobre 1909). Il Padre Provinciale ricevuto il parere dei Consultori di Scutari ne scrisse al M. R. P. Generale Francesco Saverio Wernz riferendo che tanto i consultori di Scutari quanto quelli della provincia erano di parere che si aprisse un ospizio; essere ciò in tutto conforme pure all’ordine espresso che aveva dato S. S.