— 188 — nastir, Okrida, Korga, Elbasan, Dibra, Perlep, Krushev; il Vilajet di Kosovo con le città di Scopia, Tetovo, Prizren, Jako-va, Ipek, Mitrovica, Prishtina, Gilane. Il Vilajet di Janina non fu mai toccato dalla Missione Volante. Dopo che il P. Claudio Stanislao Neri verso la metà del secolo scorso ebbe a far servizio ai cattolici di Valona da Durazzo di cui fu parroco per qualche tempo, la Missione sotto il P. Pasi non ebbe mai a visitare quella città; nel Vilajet di Monastir le toccò solo verso la fine del secolo, di aver che fare cogli uniti di Elbasan; i Vilajet che furono il suo campo vero e proprio son quelli di Scutari e di Kosovo. Il primo abbracciava le Archidiocesi di Scutari e la maggior parte di quella di Durazzo, con le Diocesi di Pulati nella regione dei Dukagjini, di Sappa (Zadrima e Sette Bandiere di Puka), di Alessio (Malcija di Alessio col Bregu i Matès e parte della Zadrima), e l’Abazia dei Mirditi. Il Vilajet di Kosovo teneva l’Archidiocesi di Scopia, sebbene questa non avesse che circa 15.000 cattolici e 10.000 circa Cripto-cattolici divisi nelle sette parrocchie di Prizrend, Gjakova, Ipek, Janjevo, Crnagora e Scopia, e due stazioni: Demir-kapù e Mitròvica. Da una statistica del 1901 si rileva che allora sopra una popolazione complessiva di 2.000.000 di abitanti ripartiti nei 4 Vilajet che abbiamo descritto, sopra una superficie di 75.000 kmq., 1.300.000 erano di razza albanese, 140.000 Valacchi, 150.000 Greci e 400.000 Slavi. Fra gli Albanesi 110.000 erano cattolici, 90.000 ortodossi; il resto musulmani. Gli Slavi (Serbi e Bulgari) tutti ortodossi, appartenevano in gran parte, eccetto una piccola minoranza a Scutari e vicinanze, al Vilajet di Kosovo e in parte anche a quello di Monastir; i Valacchi e i Greci, pure tutti ortodossi, erano divisi fra i Vilajet di Janina e di Monastir. Delle sei diocesi o quasi-diocesi (veramente quando cominciò la Missione non era stata ancora istituita [’Abazia dei Mirditi con dipendenza diretta da Roma) di quel tempo, solo il territorio dei Mirditi era (com’è tuttora) esclusivamente cattolico; la percentuale massima di musulmani era nell’Archidiocesi di Durazzo. In quasi tutto il territorio percorso dalla Missione ii viaggiare allora era estremamente difficile e molesto. Non v’era altra strada carrozzabile fuorché tra Scutari e Alessio, e fra Scutari e