— 271 — liturgiche come per es. il Confiteor e il Susdpiat, e non era raro che andando il missionario per le case saltasse fuori qualche ragazzetto anche di tre anni offrendosi a recitare il a Su-scipiat » : po t’ tham suscìpjaten. Un simile fervore che potremmo dire liturgico, diede animo al P. Pasi a preparare i giovani a qualche funzione, per quei luoghi, solenne istruendoli al canto della Messa e di alcuni inni sacri tutto adattando al temperamento musicale degli albanesi che prediligono arie assai semplici in minore. Così il giorno di Pasqua poterono cantare la Messa, preceduta, per desiderio del popolo, da una processione. Ecco come la descrive P. Pasi: « Un ragazzo portava il Crocifisso: altri due gli stavano ai lati con due candele; dinanzi ad essi apriva la processione un altro acolito col turibolo, tutti colle vesti nuove venute da Scalari (veste rossa che tien luogo di talare, cotta bianca lunga a mo’ di camice, fascia rossa, rochetto rosso, ecc.). Facevano un effetto stupendo. Seguivano i ragazzi a due a due e poi tutto il popolo. Si fece un bel giro intorno la chiesa cantando le litanie» Tutti gli occhi erano sui quattro acoliti, ma specialmente sul turiferario, che dondolava maestosamente il suo turibolo, cosa per essi più nuova delle altre. Io però stava un po’ in timore che non mi succedesse ciò che altra volta al P. Jungg e a Mons. x\gostino nella missione di Masreku. Avendo voluto dare una benedizione col SS. Sacramento, mentre il popolo ammirava i globi di fumo che Mons. Agostino faceva uscire a destra e a sinistra da quel suo arnese che essi non conoscevano, il turibolo che era di stagno, riscaldatosi bene, cominciò a buttar giù una pioggia metallica da una parte e dall’altra e in un momento Mons. Agostino si trovò ni mano solo le catenelle. Egli seppe rimediare al caso con onore, perchè fattosi avvicinare un vaso di ferro, dove si teneva del fuoco per iscaldarsi, si mise a gettarvi dentro l’incenso, e il popolo credendo che tutto l’accaduto fosse di rubrica non fece nessuna maraviglia. Io non avrei potuto cavarmela così bene. Ma tutto andò con decoro ». Leggi contro gli abusi di linguaggio, contro il dar le ragazze ai musulmani, contro i concubinati. In Albania non c’è. mai stata finora l’empia abitudine di bestemmiare; vi sono però altri abusi di linguaggio, per es., i giuramenti e le imprecazioni comunissime. È vero che la più parte