— 172 — Mgr. Guerini, Arcivescovo di Scutari, e di Mgr. Fulgenzio Cza-rev, Arcivescovo di Scopia. Anche il grande giornale « L’Osservatore cattolico » di Milano si prestò a diffondere l’idea e raccogliere aiuti per eseguirla. (Cfr. « Giardinetto di Maria », 31 agosto 1886, pag. 197 e segg. e pag. 202 sgg.). Quasi a compensar l'opera di zelo del periodico dell’immacolata, si cercava diffondere anche in Albania la divozione per la Vergine di Lourdes (cfr. « Giard. di M. » 31 die. 1886, pagg. 322 segg.). Nella stessa rivista si cominciava a render conto di quello che operavano i missionari in Albania, il P. Jungg e D. Agostino. Trovo che tali relazioni si continuarono a stampare in parte, in quel periodico, fino al 1891 quando dovettero cessare per le destate suscettibilità di certuni. Anche le offerte procurate dai lettori della rivista andarono poi diminuendo sempre più fino a non farsene alcun cenno nelle rubriche del giornale; il piccolo Seminario di Como si segnalò in modo particolare con le contribuzioni dei suoi chierici. Vi si trova anche il nome di D. Achille Ratti, che ora regna sul trono di S. Pietro. I Vescovi sollecitati a dare il loro parere sopra lo stabilimento definitivo di quella che era già una forma pratica di ministero apostolico desiderata e benedetta, non tardarono a farlo nel modo più lusinghiero. Mgr. Fulgenzio Czarev già dal 12 febbraio 1885 scrivendo al P. Pasi e accennando alle Missioni intraprese dal P. Jungg e da D. Agostino gli esprimeva la viva gioia che provava pel bene che dovevan fare. « Sento... con grande piacere la Missione da V. P. aperta e poi continuata dal caro P. Jungg per l’istruzione di cotesti poveri montagnoli. Iddio benedica cotesta loro grande opera, la quale certamente è per tutte le stagioni il più necessario fuoco in queste disgraziate terre, in cui soffiando la divina grazia, arriverà a scaldare e portare i suoi salutari frutti in coloro che hanno la bella sorte di accostarvisi. Oh potessimo accendere molti di cotesti fuochi, e sui monti e sui piani si della bassa (1) che dell’alta Albania. Oh! quanti serpenti ne uscirebbero o vi resterebbero abbruciati. Oh! quante idre non di sette, ma di settanta sette secolari teste verrebbero incenerite; e con loro tutti que’ mostri che ben si sanno, e de’ quali (1) Bassa Albania è qui VAlbania verso il mare.