— 83 — zioni normanne e poi di Venezia nella zona litorale e media, e soprattutto la possente irradiazione religiosa dei grandi ordini di S. Benedetto, di S. Domenico e di S. Francesco, salvarono l’Albania dalla deiezione totale allo scisma. Tuttavia non vi è nessun dubbio che oltre la perdita di alcune regioni che poi formarono il Montenegro, miscuglio di Slavi e di Albanesi, anche nel territorio bagnato dai sudori di Skanderbeg, la compagine cattolica subi delle rudi scosse e lo spirito rimase più o meno contaminato preparando le vie alla grande apostasia musulmana. Anche qui però non dobbiamo mostrarci troppo severi nel giudicare gli avvenimenti. È certo accaduto che per effetto dell’accanimento scismatico, in un tempo di lotte intestine fra i vari Signori albanesi, e di competizioni europee su questa povera terra di tempeste e di sangue, in molti si raffreddò l’antica fede e si oscurarono le idee, accettando talora nel culto cattolico pratiche e usi orientali. A ciò si aggiunga che quando la mezzaluna sventolò minacciosa sui vessilli ottomani davanti alle fortezze della Media e dell’Alta Albania, e, scomparso l’eroe cattolico della razza, Skanderbeg, tutto travolse, molti albanesi per non abbracciare una religione che abborrivano, preferirono esulare. Bisogna che noi teniamo conto di questo sacrifìcio che nel cuore schipetaro è massimo, dato l’attaccamento straordinario che nutrono alla propria terra natale. Ciò riduce a proporzioni più piccole quel fenomeno storico dell’apostasia, che non solo fece di un popolo prevalentemente cristiano, e anzi per priorità di tempo, cattolico, un popolo musulmano nella sua grandissima maggioranza, ma portò immensi danni morali e culturali a questo sventuratissimo paese. Pur troppo anche lo scisma greco vi fece le sue stragi, non solo in quelli che emigrarono nell’Attica e nella Morea (Peloponneso), ma anche nelle regioni del Sud, dove certe diocesi erano state virtualmente guadagnate allo scisma prima che questo fosse solennemente dichiarato. Quando poi il flutto nero dell’IsIam inondò tutto, e, dispersi a poco a poco da questa terra i Benedettini e i Domenicani e qualche altro ordine religioso che pare ci fosse in quel tempo, fu diradato di troppo il clero secolare, la Provvidenza dispose che restasse viva la semenza di un altro grande