— 380 — sire. A Mzi continuava pur troppo lo stato di guerra in cui aveva lasciato il villaggio l’anno precedente; tutti i maschi del fis di Kabashi erano dispersi. Giunto per Brigje a Poravi, fu avvertito che non andasse mai solo poiché i Musulmani d’oltre il Drino (Krasniqe) gli portavano un odio mortale, persuasi che il risveglio religioso tra i cattolici minacciasse l’esistenza della loro religione. Da tal persuasione eran nate le dicerie che il Padre fosse un agente del Governo austriaco; che era andato nelle montagne per tracciare la linea per cui dovesse passare la strada ferrata che sarebbe stata la rovina dei Turchi; che il governatore di Puka era cristiano occulto e anzi suo fratello; che l’anno precedente egli s’era recato nelle parti di Giakova per raccogliere soldati e che da Prislitina avrebbe condotti 80 battaglioni con cui avrebbe invase le montagne; che per suo suggerimento si dovevano levare ai montanari i nuovi fucili Martin che portavano, e altre sciocchezze che pur troppo trovavan credito. Tornato per Fira a Iballjja ci si fermò tre giorni, e dopo aver accomodato facilmente l’affare del concubinario, riprese col fratello la strada del ritorno a Scutari. Qui nota molto giustamente il Padre che le montagne sentivano il calore del nuovo risveglio religioso, ma ammoniva che se non si stabiliscono nei centri principali dei sacerdoti attivi e zelanti, che vigilino, impediscano i disordini, o, avvenuti, li reprimano con mano forte, e insieme continuino a istruire il popolo, « la condizione di quei cristiani sarà sempre miserabile ». Che cosa può ottenere anche la Missione Volante se il sacerdote in cura d’anime non la seconda e non ne continua l’opera? Il 20 maggio 1891 giungeva a Scutari da Cracovia il P. Bonetti Giacomo, assegnato anche lui alla Missione Volante. Il giugno seguente egli era già in grado di tenere un dircorsetto in albanese; evidentemente egli si era sforzato da tempo per impratichirsene. Dal 28 giugno al 5 luglio il P. Pasi col nuovo missionario e il fratello davano una missione a Regi e Lohe nel-l’archidiocesi di Scutari. Dal 9 al 16 agosto il Padre dopo essere stato a predicare a S. Antonio di Alessio pel perdono di Assisi e aver supplito alcuni giorni i parroci della Zadrima insieme col P. Bonetti durante