— 340 — separava dall’aria superiore priva affatto di nebbia. Nell’entrare si sentiva in modo molto rimarcato un odore che non saprei a che cosa assomigliarlo e la temperatura era sensibilmente più fredda e tutte le piante del monte bianchissime e cariche di ghiacciuoli o brina gelata. La nebbia era così densa che non lasciava conoscere un uomo alla distanza di quindici passi. Io credeva che questa nebbia arrivasse fino al Drino e che anzi l’avrei trovata sempre più fitta quanto più discendeva... ma non fu così perchè lo spessore della nebbia non variava nel discendere più basso e dopo esser disceso per una mezz’ora, arrivato a un terzo del monte d'improvviso cessò ed io mi vidi sopra il capo un padiglione di fitta nebbia e di sotto in un ambiente perfettamente limpido e... appariva tutto il vuoto delle due sponde del Drino fino a un terzo del monte finché poteva spingere l’occhio... nella gran vallata del torrente Vaibona. Se io... avessi avuto con me una macchina fotografica, avrei potuto cavare due bellissimi panorami in uno dei quali avreste veduto un vastissimo lago di bianca e folta nebbia, circondato di altissime montagne illuminate dal sole in un bel giorno di autunno, colle lor creste di nuda roccia o coperte di neve, il quale entrando in tutti i seni dei monti che ne segnavano le sponde e nelle vallate che si estendevano fino a Priserendi, Jakova e Kossovo, presentava la più bella e allegra veduta che possa immaginarsi; e nell’altro panorama preso forse un cinquecento metri più basso e che era diviso dal primo da uno strato di nebbia... (si) presentava l’aspetto di un giorno nuvoloso, ma colle nubi... abbastanza alte ». Altrove pure il missionario non trascura di sfogare con rapidi cenni i sentimenti di stupore e di incanto che prova davanti alla magnificenza di una natura tanto più bella e affascinante quanto la mano dell’uomo l’ha lasciata nella sua pura e selvaggia verginità. Continuiamo la cronaca dei fatti. Continua il diario : Leggi o kanu per la chiesa di Fira — Nuove corse missionarie — Mala mixta bonis —Ritorno a Scutari. 12 nov. Mari. — « Si parlò (—siamo a Fira —) sulla vada della chiesa data ad affitto e rimasta senza essere pagata per otto anni. Si stabilì che le quattro famiglie che l’avevano porterebbero ciascuna 100 piastre. Si parlò con Prel Delia di Kokdoda, Capo del fis, con Gerg Uka, Capo di Fira e con altri sui terreni della Chiesa cambiati dai privati, danneggiati col tagliar in essi legna, travi, dusck ecc., e si fecero le seguenti leggi, presente I). Lazzaro: