— 298 — tavia dovrebb’essere molto difficile trovar un popolo che sappia sopportare con pazienza così eroica le privazioni e le sofferenze come gli uomini delle montagne. Il 13 aprile P. Jungg partì per Scutari dove avrebbe predicato il mese di maggio, mentre il P. Pasi restava a Iballja a celebrarvi le feste pasquali. Durante la settimana santa il Padre volle spiegare anche davanti a quei montagnoli che non avevan mai visto nulla di simile (solo qualche vecchio rammentava d'aver assistito alla benedizione delle Palme) il dramma della Passione. Mette conto ricordare l’impressione che fece in quegli animi quel poco di funzioni liturgiche che il Padre potè fare e soprattutto del venerdì santo. Sentiamo il racconto di Pater Deda: « Il Venerdì santo feci un po’ di Sepolcro. Distesi per terra un’asse, la copersi con una specie di lenzuolo, e vi collocai sopra il Cristo della Missione, che potendosi staccare dalla croce, ed avendo le braccia mobili, si prestava ad essere collocato come morto nel sepolcro. Vi misi attorno alcune candele e della mortella riservata apposta la Domenica delle Palme. Alla testa vi ardeva un lumicino. Era cosa molto semplice, ma perchè nuova e non più veduta attirò molta gente e diede materia di parlare assai, tanto più che qualche volta io, più spesso qualche ragazzo da me istruito, raccontava la Storia della Passione. Questo pensiero servì ad accrescere di molto la devozione che già hanno grande alla Croce e al Crocifisso, ma insieme diede occasione di un curioso aneddoto. La notizia che il Padre aveva fatto il Sepolcro, si sparse anche nei villaggi vicini, e si raccontava più o meno esattamente secondo il modo con cui ciascuno capiva una cosa di cui non avea idea, perchè non l’avea mai veduta. Orbene, nelle feste di Pasqua vennero sei persone da un paese distante tre ore a informarsi in qual giorno il Padre Deda (Domenico) farebbe il pianto. Che pianto? fu loro risposto con meraviglia. Ed essi: Il pianto di Cristo che gli è morto. — Ma che intendete di dire? — Da noi, risposero, si disse che giovedì scorso kaa deh Kriscti i Padre Dedes (è morto il Cristo del P. Deda), e che venerdì lo ha messo nel Sepolcro, e l’ha coperto di mortella che ba mandato a prendere apposta nel bosco del nostro villaggio. Certo ei non lascierà di fargli il giam (pianto) e un gran drek (pranzo funebre); e però noi sei siamo da voi venuti per conoscere in qual giorno ciò avrà luogo; perchè sessanta del nostro paese sono disposti a venire in quel giorno a piangere il Cristo del P. Deda. Fu loro spiegata la cosa e fatto capire che