- XI — sopra le quali farò passare uomini e avvenimenti che trovi sui miei passi. Quanto alle fonti dirò con pura sincerità di non aver trascurata nessuna indagine nel campo dei documenti: posso dire che, fatta eccezione di qualche archivio ecclesiastico che non mi fu accessibile, ebbi a disposizione tutte le carte riguardanti il P. Pasi, potute rintracciare negli archivi diocesani dell’Albania, come pure negli archivi dell’Ordine a Roma e nella Provincia veneta. Inoltre ho intrapreso e compiuto frequenti viaggi d’informazione nell’Albania del Nord, cercando le testimonianze degli uomini e delle cose; visitando e studiando il paese in tutti i sensi e sotto tutti gli aspetti perchè nulla mi sfuggisse di tutto ciò che fa comprendere in modo quanto più è possibile perfetto, gli elementi psicologici e morali degli abitanti, a traverso gli usi, le tradizioni, credenze e. condizioni sociali loro proprie. Non ci sarò riuscito come avrei desiderato e sarebbe stato necessario o utile, ma ripeto che da quattro anni sono sidle orme di Pater Deda. Dirò, a proposito o a sproposito, non so, che ho cercato fare quello che secondo una credenza popolare degli albanesi, fa l’anima di uno che è vicino a morire. Tre giorni prima che lo spirito si separi dal corpo, esce dal povero moribondo la sua ombra, che è l’esatta sua riproduzione, se non che è impalpabile e invisibile. Quest’ombra riprende il cammino della vita fatto da colui di cui essa è uno sdoppiamento, ricalcando tutte le orme per tutti i sentieri. Vi è pur l’uso, connesso a simile credenza, di mettere, a certi punti del sentiero, un sasso nella biforcatura delle piante, o dove sia altrimenti possibile, perchè quell’ ombra, passando di là, ci si fermi a riposare. Ma quell’ombra è muta e misteriosa; io invece ho rifatto da per tutto, dove ho potuto, i passi del P. Pasi, ma per dire e per manifestare. P orrei a ogni modo che il mio racconto diventasse uno specchio fedele da rimirarvi noi stessi, un esemplare luminoso da imitare, perchè anche noi elaboriamo con la massima diligenza e sollecitudine la nostra propria vita dell’immortalità. Avverto poi, che il P. Pasi in queste pagine biografiche campeggerà specialmente e tipicamente come missionario, e a ogni modo quello della suu vita missionaria è il periodo sul quale