— 145 — Ja questione era del tutto diversa. È vero che molti nella città di Scutari comprendevano e parlavano l’italiano così bene, che per desiderio stesso degli scutarini quando era già fondata la Congregazione mariana, alle solite prediche in albanese se ne aggiunse una in italiano, ma ciò se allora poteva dirsi normale, attese le circostanze, non doveva evidentemente tirare a lungo. 1.’apostolo, che si sentiva soprattutto chiamato a evangelizzare i poveri e non i cittadini, vedeva subito la necessità assoluta di imparare la loro lingua. Bisogna dire che il Vangelo e l’Apostolato andarono pel mondo e fecero risuscitare insieme con la civiltà le lingue più oscure e più trascurate, e ciò si deve pur tante volte all’opera del missionario. Anche nel nostro caso è un apostolo, un umile missionario che dà un impulso vigoroso e fornisce in alcuni libri, che furono e restarono importanti, anche ai linguisti d’Europa, il materiale primo e indispensabile ai loro studi. Il P. Jungg però non aveva la mente alla linguistica quando imparava la lingua del popolo e prendeva in mano la penna per renderne facile anche agli altri l’apprendimento. Per lui doveva essere il meazo indispensabile per comunicare gli eterni insegnamenti di Cristo. Guidato da questo pensiero egli formulava fin da principio il proposito trovato fra i suoi scritti di sopportare qualunque molestia, pur di riuscire a imparar bene la lingua albanese. E l’apprese, come ho accennato, a meraviglia. Egli non la imparò da letterato ma da missionario, e però tanto nelle sue prediche come nei libri, fece entrare tutte le parole del popolo, senza distinguere se fossero prese dal turco o da altra lingua straniera; era essenziale che il popolo le parlasse e le capisse. Così egli faceva stampare a Verona la Corona del S. Cuore di Gesù in albanese fin da quando era semplice maestro in Seminario la prima volta che ci venne. Nel 1881 uscivano coi tipi della nuova stamperia del Seminario gli « Elementi Grammaticali della Lingua Albanese », che come compendio pratico delle regole di morfologia, rimane ancora uno dei migliori. Nel 1890 pubblicava pure a Scutari la Kulscedra e Scpiirtit che è una specie di trattato ascetico popolare contro il parlare scorretto 10