_ 212 — loro Maestro e guida nella disciplina. E Padre poi avrebbe alloggio e quanto altro è necessario in questa mia povera casa, e se fossero due, lo avrebbero egualmente tutti e due ». (11 dicembre 1884). Saputo poi del disegno della Missione Volante ringraziava con lettera del 20 dicembre 1885 il P. Pasi « del bello e confortante pensiero di cominciare l’opera da questa Archidiocesi. Io me ne terrei fortunatissimo, e certamente non li lascerei mai soli. La di lei proposta non è da dimenticarsi; anzi io dico che quando sarà arrivato il tempo di tanta grazia, assolutamente si deve cominciare da questa Diocesi perchè qui si sono scoperti i colori dei serpenti che da secoli stanno annidati in queste terre » (1). In fondo poi della lettera, come di cosa che lo interessava domandava se fosse vero che Mgr. Marsili Vescovo di Sappa, volesse istituire un Seminario regionale, pur non essendo lontano da Scutari. Egli per parte sua aveva già fin dal 1880 dei chierici nel Seminario centrale di Scutari e ne parla sovente nelle sue lettere. Non so se a questo tempo avesse già avuta qualche risposta poco confortante riguardo al suo progetto di stabilire dei Padri a Prizrend, ma il 12 novembre di quell’anno stesso egli esprimeva la speranza che una certa casa di campagna a un’ora e un quarto circa da Prizrend sarebbe servita di luogo di villeggiatura dei Padri della Compagnia di Gesù e dei loro allievi. Ardeva in lui il desiderio di restituire le antiche tradizioni di fede alla sua Archidiocesi, e pensava continuamente al modo di provvedere ai bisogni enormi della medesima col fondare istituti ecc., ma pur troppo i suoi sforzi non dovevano essere coronati, e egli stesso doveva subire un lento e lungo martirio da parte dei nemici della fede e del bene. Persecuzione ché si manifestò più apertamente nel 1886, come sembra leggendo le sue lettere, e non gli permise di avere i Padri che desiderava per dare gli esercizi al clero e le missioni al popolo in agosto e settembre. In occasione della visita a Scutari del R. P. Provinciale Vioni nel maggio di quell’anno, il povero Arcivescovo ripeteva (1) Cfr. lett. 18 febbraio 1888 (2* pag.J.