— 306 — levano e si disperdono silenziosi, curvi sulla persona, tenendosi il naso e facendo il noto nitrito o suono di dolore: ha, ha, ha, ha, ha!... ha, ha, ha, ha, ha!... Finito che ebbero gli uomini, ricominciarono le donne e continuarono forse per due ore, in modo che tutto il pianto durò almeno quattro ore. Allora le dorme raccolsero le vesti dell’ucciso e le portarono a casa, e la adunanza si sciolse. Domandai per quanti giorni si faceva questo pianto, e mi dissero che per tre giorni; perei le donne lo ripetono tutte le feste per settimane e mesi secondo che più o meno grande fu il danno cagionato dalla morte di quello che si piange. 9 domenica. — È' la prima festa di Pentecoste e il Padre non si vede venire alla Messa che una trentina di persone; 12 però si accostarono ai Sacramenti e per le montagne è qualcosa. Gli è che nel paese vi è grande freddezza e ignoranza. Ora poi son tutti sopra pensiero per la grande povertà che li ha sorpresi, così da non aver neppure la semenza da gettare nei solchi del campo. Insistè nella predica contro le imprecazioni e i giuramenti e raccomandò soprattutto l’osservanza della festa che è molto trascurata. Si adunarono i capi del « fìs » per l’affare della Cella. Ne vedono il bisogno ma sono indolenti e non sanno decidersi a nulla; vorrebbero che tutto facesse il Vescovo e il Missionario, tanto più che il capo del bajràk è un gjynahtar e parecchi altri principali son uomini che valgon poco e mancano di energia e di iniziativa. Fira si obbligò a portare il giorno seguente 50 karrìz (1) di sabbia e altrettanti di calce. Ma eran parole; di fatto il giorno dopo vennero solo tre o quattro persone a portare un po’ di sabbia e non si fece altro. 13 giovedì. — Un gjynahtar di Kokdoda Kazel Nou mi disse che quei paesi là, Kokdoda, Bugioni, Merturi, ecc., eran pieni di timori e sospetti sul conto nostro; non sapevano ancora da chi fossimo mandati; temevano venissimo a condur soldati i giovani, e a obbligare colla forza i gjynahtar a dividersi dalle concubine e simili cose. Che questi paesi sieno sottosopra per l’affare dei gjy-nahtari è vero; perchè sono molti; fan di tutto per resistere: d’altra parte temono d’esser costretti colla forza; anche le disposizioni di Mr. Vescovo di non confessare nè benedire la famiglia e (1) Probabilmente è la misura detta « Korriqe » che sarebbe la Cfuarta parte della « babune->■> (= 6 oke e 1/2), per cereali. (Solitari).