all’argomentazione matematica o filosofica, il carattere di una dimostrazione. Dio faceva nascere Domenico il 21 dicembre 1847 in contrada Portello di Erbezzo, a 5 km. dalla chiesa parrocchiale, dai conjugi Bortolo Pasi e Caterina Forafò. Sta Erbezzo sopra un poggio all’altezza di 1118 in. a ridosso dei Monti Lessini nelle prealpi di Verona, che si fanno appunto notare per' quel carattere tra di monte e di collina che le rende facili e amene nella piacevole varietà di una serie indefinita di alture che non senza bruschi passaggi, intersecate da una quantità di valli, discendono verso la pianura sconfinata. È coronata in alto, in direzione di Nord-Est, da alcune vette che guardano dalla loro altezza di quasi 1800 metri la profonda e pittoresca valle dell’Adige e la maestà delle Alpi. All’amena varietà del paesaggio risponde il carattere aperto e gentile degli abitanti, in cui si contempera la maschia forza dell’alpigiano con la pacata e socievole natura del contadino, poiché le comunicazioni con la città sono facili, e i villaggi sparsi per le valli e le alture son tanto numerosi che non possono dar luogo a un isolamento quasi selvaggio. Insomma il paese spiega in parte la natura di chi lo abita. Al tempo soprattutto in cui Domenico vide la luce e passò la sua prima giovinezza, nel suo paese non era penetrata in nessun modo la contaminazione della città, ma si conservavano intatte le tradizioni e la pratica della vita cristiana; l’energia sana e forte dei luoghi servì, come del resto serve in parte tuttora, a mantenere l’integrità morale della vita, e ciò dovette influire senza dubbio sull’educazione del nostro giovinetto. S’aggiunga che anche l’immediato ambiente domestico fu per lui perfettamente sano, poiché come potei rilevare dalla visita da me fatta personalmente alla sua famiglia, e dalle relazioni che ebbi nel villaggio, la vita cristiana c’era e v’è in fiore. Economicamente non si poteva dire che fesse agiata, ma piuttosto povera. Il padre coltivava i campi, che in una regione brulla senza il beneficio delle acque, sono di misera produzione e d’incerta fortuna, e manteneva uno scarso numero di animali (due o tre pecore). Di Domenico, bambino, non resta che l’atto di battesimo,