— 6 — per cui sappiamo che egli nasceva alla vita divina il giorno stesso che nacque alla vita di quaggiù. Egli comincia a essere ricordato a 6 o 7 anni, quando da Portello passò a Sproch, la contrada della chiesa, per far compagnia alla vecchia nonna che viveva sola. Era una donna molto religiosa che ogni mattina si recava alla chiesa per assistervi alla S. Messa, e si accostava assai di frequente ai SS. Sacramenti. Il fanciullo accompagnava la nonna e il suo contegno non è a dire quanto fosse devoto. Ciò del resto era in perfetto accordo con quello che si praticava in famiglia, dove ogni sera si recitava in comune il rosario, e la mamma accudiva coi suoi buoni insegnamenti ogni giorno alla educazione religiosa dei figli. Avvenne una volta, mentre si trovava insieme con la nonna a Sproch, che una mattina d’inverno molto fredda si recò come il solito alla chiesa. Ritardando il parroco a venire, la nonna si lamentò col fanciullo del freddo che soffriva. E il piccolo Domenico le disse: « Porta pazienza, nonna; quando sarò prete io. verrò in chiesa per tempo e potrai confessarti a bon’ora ». Forse un triste bagliore di speranza illuminò momentaneamente l’animo della povera vecchia, e a ogni modo dovette stringere il piccino alla sua gonnella con un impeto di affetto. Non abbiamo dati precisi per determinare in che anno Domenico fosse mandato a scuola, ma non dovette esser molto presto, se congetturiamo dal fatto che si recò a Peri per le ginnasiali a 13 anni, secondo la testimonianza del fratello Momi (Girolamo). Egli potè essere iniziato in qualche modo agli studi dal suo curato D. Giacomo Fasani, verso i 7 o gli 8 anni. Alla cura egli potè imparare dal parroco il sillabario, il libro dei nomi, le novellette e il Testamento o Storia sacra, come mi riferì suo fratello. Vi imparò pure il canto e tutto quello che era necessario per il servizio degli uffici liturgici, ai quali era assiduo. È detto infatti nelle prime testimonianze che lo riguardano, che ogni giorno si recava alla chiesa, dove si usa tutte le mattine cantare l’ufficio dei morti, per aiutare nel canto, e aveva una bella voce. Ciò peraltro potè avvenire negli anni seguenti quando ritornava dalla scuola durante le vacanze. Verso i 9 o i 10 anni fu mandato a Bosco Chiesanuova per farvi le tre classi