— 103 — troppo agiata nè troppo povera, in mezzo alla magnifica e possente maestà delle sue montagne stupende per la loro fierezza selvaggia e indomabile, al canto di gesta eroiche che si tramandano di padre in figlio, davanti allo spettacolo di una natura ■che non nasconde nessuna viltà e nessuna corruzione, educato fra usi che hanno del nobile e del cavalleresco, con la mente pregna delle massime di una fulgida e profonda intelligenza pratica della vita, ci apparisce come un piccolo re patriarcale, yi è certo qualche cosa di squisitamente gustoso nell’armonia del loro linguaggio, in cui si raccolgono echi infinite di tante voci della natura e della razza, e nella sapienza del loro sentenziare che è come il frutto maturo di una pianta scaldata dal sole o nutrita da una terra feconda : sono innegabilmente magnifiche doti. Ma questa intelligenza e questa forza ripullulante di genera-.zione in generazione dal ceppo robusto della razza hanno subito deviazioni violente da un’oppressione o almeno dalla continua minaccia a opprimere e da quelle ondate periodiche di miseria che hanno coperto il paese. Ciò ha reso il montagnolo istintivamente diffidente e astuto, e non si può, per questo, condannarlo, perchè ■dalle continue manovre insidiose e traditrici ha imparato a stare all’erta, a diffidare di qualunque estraneo, e la troppa povertà lo ha costretto sovente a ricorrere alla viltà e al delitto. Pel tempo descritto nel capitolo precedente, ciò è dimostrato dalle testimonianze che ho preso dalla storia. La religione avrebbe potuto correggere in gran parte codeste tendenze al disordine e alla violenza, ma oltre quel che è detto rimane tutta una serie di considerazioni a fare sul modo di vivere dei montanari; sulle basi giuridiche del loro ordinamento domestico e sociale, e sugli usi tradizionali che dominano, come tappe, il cammino della loro esistenza. È’ quanto mi son proposto di esporre succintamente nel presente capitolo. Una trattazione d’insieme mi dispenserà in seguito da frammentarie e troppo frequenti digressioni che turberebbero la continuità del racconto storico. Inoltre il trattarne in un unico capitolo acquista importanza al lavoro per l’interesse scientifico. Il nucleo fondamentale della vita socialmente costituita è la famiglia. Considerata questa istituzione alla luce della legge e