elementari presso il maestro Don Beccherie. A 13 anni — questa è una data' precisa che mi fu indicata dal fratello — si recò a Peri in Val d’Adige per farvi il ginnasio sotto la guida di un maestro privato, Don Salvadori. Non è raro presso di noi nel Veneto, e forse ciò avverrà anche altrove, fra i parroci zelanti e istruiti, che si prendan cura dei giovinetti attirati dalla vita del santuario e li faccian fare privatamente i primi corsi ginnasiali prima di entrare in Seminario. Domenico dovette farvi in modo piuttosto affrettato le prime quattro ginnasiali, poiché nell’agosto del 1862 lo troviamo a dar l’esame di ammissione alla quinta ginnasiale nel Seminario di Verona. Da questo si comprende come uno dei quattro esaminatori dei candidati alla Compagnia di Gesù abbia poi notato che « Scholas grammaticae ali-quantulum irregulariter absolvit sub privato praeceptore ». Possiamo dunque stabilire con una certa probabilità le date seguenti per ciò che riguarda gli studi dei primi anni di Domenico. Negli anni 1854-1856 fa i primi passi presso il parroco di Erbezzo, Don Giacomo Fasani, mentre stava, forse, presso la nonna a Sproch. Tra il 1857 e il 1859 dovette fare le tre elementari a Bosco Chiesanuova. Nel 1860, cioè a 13 anni, passa a Peri dove in due anni circa di studi privati si prepara a essere ammesso in Seminario nella quinta ginnasiale. Sebbene non esista un atto autentico di quel tempo, secondo un’attestazione di Don Cristiano Zocca, parroco di Erbezzo, nelle informazioni mandate al Provinciale della Veneta in data 18 dicembre 1867, Domenico ricevette il Sacramento della Cresima nella chiesa parrocchiale di Bosco Chiesanuova nell’estate dell’anno 1855, da Mona. Neu-«chel. Con queste date noi siamo giunti con Domenico alle porte del Seminario di Verona. Intanto egli era rimasto orfano di padre e di madre, passando sotto la tutela dello zio Luigi Pasi. I a madre gli era morta durante il suo soggiorno a Peri, il 28 giugno 1861, e nel marzo dell’anno successivo gli venne a mancare anche il padre. Probabilmente potè vedere la madre giacente sul letto funebre poiché il padrino Michelangelo Pasi, suo •cugino, in quella triste occasione andò a prenderlo a Peri. Cosi anche su questa giovane vita passava la mano fredda e impla-