— 367 — Gli abitanti, come in generale tutti i contadini, sebbene oriundi dalle montagne da cui li cacciò la fame o la legge dei sangui, sono naturalmente di indole più mite e però più ragionevoli, in generale. Non conoscono il furto e lo hanno in orrore, mentre erano continuamente vessati e danneggiati dalle scorrerie dei vicini Mirditi che del furto si son sempre fatti un vanto. L’omicidio non è del tutto sbandito e ciò si comprende in un paese dove il governo per una sua politica particolare non curava la giustizia ma lasciava che ciascuno se la facesse da sè. Esso badava unicamente a percepire una multa da chi fosse primo a uccidere, poiché chi si vendicava, o, come si esprime l’idiotismo albanese, prendeva il suo sangue, non era debitore di nulla a nessuno. Accenniamo, spigolando, al bene straordinario di queste missioni, che si ripeterà del resto quasi uniformemente da per tutto, ovunque troveremo in campo il P. Pasi. Bisogna, prima, descrivere l’organismo di ciascuna Missione, ossia il metodo di questa speciale forma di predicazione in quanto fu adattata all’Albania. Per la grande somiglianza del genere di apostolato svolto tra immense fatiche e sacrifici da S. Francesco Regis nelle sue montagne e nei suoi villaggi di Francia, questo Santo fu scelto a protettore speciale della Missione Volante. Egli guarda certamente dall’altare della casa dei Missionari di Scutari, dove s’irradia il mite fulgore del suo apostolato, dalla bella pittura che vi fu posta, ogni Missionario che a lui si presenta a domandare la benedizione prima di scendere incampo a combattere con la potenza del male, e accompagna insieme con gli angioli della Provvidenza i passi di coloro di cui fu scritto: Oh quam speciosi pedes Evangelizantium pacemT Evangelizantium bona! Ma esaminiamo subito nelle memorie delle prime Missioni e nei documenti che furon poi lasciati come un codice, il metodo seguito in Albania nelle Missioni. Era principio del P. Pasi che senza un perfetto accordo con gli Ordinari e coi parroci, non si può raggiungere lo scopo delle missioni. E però trovo scritto in una relazione del 2° anno della Missione (pag. 9) che per es. D. Giacomo Bushati giovine e ze-