VITA. XXXV credo governata per la fua bontà da qualche Angelo benigno $ ftcome ancho con la gratta di Dio bave a generato un figliolo tanto eccellente. Dopo che, ritornato il padre a Vìnetia, venne in gran de fi derio a m. Pietro d apparare anchora la lingua greca $ dalla quale [apeva la latina molte bellezze baver tratto .. Et perch' a Uh or a ì Italia non era comhoggi ricca di mae-firi & libri, che la in[egnaf[era, fi rifolje per ciò a voler andare -a Mejjìna in Sicilia j ove m. Coftantino Laicari, per fon adì età, & di dottrina grave, di natione greco , & di nobili co fiumi, ingegnava j di che l padre fi contentò per la ^voglia c haveva , cìje 7 figliolo mandale li fiudij fuoi innanzi, anchora che così lunge mal volentieri andar lo vedeffe . Var-titofi dunque da Vìnetia di età d anni xxiT con un altro gen-tilhomo [uo compagno chiamato m. Agnolo Gabrielli, andò per la via di TSLapoli a Mejjìna per marej ove due anni & me^r %o dimorò con quel buono e dotto maefiro j col quale imparò così felicemente la lingua greca , che non [olo l intendeva , ma la [criveva anchora . Et in quel tempo compone un operetta latina dell' Incendio dell’ Etna , che indri^XP a m. Agnolo Gabrielli; &fu cofi ardente nelfiudio delle lettere greche , che qua fi vi per [e il f inno , per quanto a luimedefimo ho f ?ntito dire „ Ritornò alla patriamilpadre , che molto lo defiderava, '(¿f con feco menò Cola Bruno , fanciullo pur Meffanefe , che più di XLV. anni da poi lo fervi , & riufcì di cofi belle lettere , & [aldo juditio , coni altro eh' a Uh or a viveffe, & io ho [entito dire a m. Pietro ifiejfo , che la sferra delle [ue com-pofitioni era m. Cola , del quale che fiima facefj'e [e ne legge un bel tefiimonio di m. Pietro me de fimo nelle epifiole al Sadoleto y ove fra l'altre cofe dice, parergli di effer un l{e, 10 avendo m. Cola appreso . Tornato com è detto alla patria per la rara (¿f leggiadra maniera dello [criver [uo cofi in To[canocome in Latino, & verfi (¿f pro[a , era in admira•• itone d ognuno chi le [ue compofitioni vedeva j & non [olo a Vìnetia, ma in Italia , & fuori. Et veramente effo è fiato 11 primo ^ (¿f forfè fino a qui [olo, in chi fifi a veduta quefia grati a di componete felicemente cofi diver[amente in diver[e lingue , ài che per lo adietro fu riputato imponìbile, ma a lui per