— 18- mina nel campo; e dall’altra vi è l’iscrizione di premio. La presenza dei due libri: le Vite dei due santi più caratteristici della Compagnia, sono come due segni sulla via per cui la Provvidenza Jo conduceva. Per questo secondo tratto della sua vita che per altri potrebbe fornire la messe più copiosa di documenti, noi siamo, si può dire, sul lastrico: un’arida statistica di catalogo, e poche testimonianze non tutte importanti. Dovremmo, per avere uni idea della vita religiosa di Domenico in questa seconda parte del periodo di formazione e di preparazione, far un quadro generale della vita di qualunque scolastico della Compagnia, ciò che evidentemente è fuor di posto. Non posso esimermi, però, dal fare in proposito, una considerazione generale. La forma disciplinare adottata dal fondatore della Compagnia nelle sue grandi linee, e sviluppata, con successivi adattamenti da una lunga esperienza di secoli, non è dal punto di vista esterno, sociale, tale che colpisca l’immaginazione, no; ma tutto vi è disposto con una saggia e ferma organizzazione, sopra basi e principi che hanno di mira soprattutto le energie profonde dell’animo e la disciplina assoluta della volontà, secondo le leggi psicologiche e morali dell’uomo. La saggezza consiste nell’adattarsi, correggendola e perfezionandola, alla natura, senza violare le sue leggi fondamentali, e il fermissimo vigore della disciplina consiste nel domare, con motivi superiori e con un regolamento severo, quelle forze e quegl’impeti umani irresponsabili che portano al turbamento e alla ribellione, e incanalarle o farle cospirare verso un fine santo in modo che rendano il massimo frutto. Noto questo perchè la severità di quella disciplina, che potrebbe parer militare per chi la giudichi superficialmente, è invece supremamente logica e umana. Infatti essa subordina e coordina in un piano di vita sociale con forza, ma senza violenza, l’attività e i fini dei singoli membri a uno scopo comune, che a sua volta entra nei quadri della pacifica milizia della chiesa cattolica, e con questa nella trama della vitauniversale. Certo una disciplina, che non scherza, ma opera e trasforma, si adattava mirabilmente al temperamento e al carattere di Domenico, l’uomo del vigore e della regola. E però siamo-