— 75 — È pure un errore, derivato dall’ignoranza popolare, credere che sorga una parentela spirituale fra quelli che si bevono a vicenda qualche goccia di sangue, o per effetto del primo taglio dei capelli (pag. 49). Si esortano i parroci a istruire debitamente il popolo intorno a simili pretese fantastiche, tanto più che da simili parentele nascono facilmente abusi di grave corruzione. Ciò è attribuito alle influenze scismatiche (ibid.). Si comminano infine gravi sanzioni ecclesiastiche contro quei fedeli che dimentichi della dignità cristiana, nè temendo l’ira di Dio, impongono nomi turchi ai loro bambini. Questo essere un virtuale rinnegamento della fede. Passando nel II Capit., a parlare del Sacramento della penitenza avvertono prima di tutto i Padri quanto sia detestabile l’errore invalso nel popolo che i fanciulli e le fanciulle sieno impeccabili, praticamente, prima di arrivare all’età di 15 o 16 anni (1). Passando poi a certe categorie speciali di peccati più gravi, i PP. ammoniscono « qual detestabile delitto sia la vendetta del sangue, che per impulso privato comunemente usata, in Albania è dominante, e infuria da per tutto, di modo che mettendo tutto sossopra, ha coperto e copre ancora il nostro paese di una colluvie di scelleratezze e dei flutti di mali gravissimi ». Son parole assai forti che rispondono pienamente a quelle che citai di Mgr. Fulgenzio Czarev. La parola dell’ammonimento e della legge è comunemente forte e non dà luogo a scuse o mitigazioni; ciò non toglie che nel collocare anche questa tragica eredità di tempi antichissimi e di primitive legislazioni, nel suo vero sfondo, non si possa e anzi non si deva usare un linguaggio che tempera e chiarisce. Ciò faremo a suo luogo. Del resto il Concilio stesso ci dà il fondamento per poterlo fare. Infatti a pag. 55, ei avverte che queste popolazioni « non solo stimano che l’onore (il punto d’onore) certo mal inteso esiga da loro la vendetta, ma sono convinte di esser tenuto alla vendetta pel dettame stesso della coscienza ». (1) Si ritiene ancora oggidì da certuni che le ragazze non possano peccare prima di diventar ^jose.