— 415 — benedire 1 impianto di una nuova croce che avevano fatta e molto bella in sostituzione della prima. A proposito di questo peccatore il P. Pasi fa un’osservazione importante, che in casi simili di cognate tenute come concubine, non conviene domandare dispensa da Roma perchè « le dispense tra quei montanari pieni di idee storte e abusi inveterati non sono di utilità, ma dannosissime », e poi in quel caso particolare c’era la circostanza che la donna avea fatto sapere ai missionari che essa non ci voleva stare con quell’uomo, e che facessero di tutto per levarla da quella casa. Alle volte i concubinarì sono veri tiranni. A Fira i missionari furono accolti molto bene poiché la chiesa era rimasta senza parroco e dipendeva da Iballja. Ora essi di quella dipendenza non ne volevan sapere, poiché la Chiesa di S .Michele, essi dicevano, è la più antica nelle montagne e deve avere il suo parroco. Quei poveri montanari non avevan mai corrisposto a dovere alle cure dei missioanri e dei parroci, e la buona accoglienza questa volta faceva sperar molto. Se non che una terribile tormenta di neve che cominciò il terzo giorno, fece sospendere la missione. Il danno che quell’inverno fece il freddo e il ghiaccio alle piante fruttifere, fu grande; molte erano state schiantate dal vento; altre, specialmente i meli, i peri, i gelsi e i ciliegi, rimasero squarciate dal ghiaccio. I montanari ci videro un gastigo di Dio per non aver debitamente corrisposto alle missioni e soprattutto per l’ostinazione dei pubblici peccatori. Il tempo cattivo e la neve fecero fuggire anche i missionari che temevano di rimaner chiusi in mezzo alle montagne. In occasione di queste missioni i Padri d’accordo coi parroci di Berisha e di Iballja cercarono di introdurre una riforma sulle feste patronali dei paesi che si fanno cogli amici. Il privato non ci può nulla; l’uso è talmente inveterato che se uno non ne volesse sapere di preparar pranzi per gli ospiti, ci andrebbero anche non invitati suscitando disgusti e imbrogli. Questa riforma non si potè condurre a buon effetto causa il pessimo tempo che allontanò come s’è detto i missionari. A Midha si fermarono due giorni e ottennero il perdono di un sangue. A Qelza