— 289 — Continua il giro della quaresima. Ritorniamo alla storia. Abbiamo veduto che con la decisione approvata dal Vescovo, non era terminato l’imbroglio dei gjy-nahtaré. Vi erano in gioco troppe passioni e troppi interessi perchè tutto potesse finire con un sol colpo maestro. Il P. Pasi di fronte alle prime esperienze potè illudersi un momento che le assicurazioni dei capi fossero sempre sincere ed efficaci, mentre la cosa non era così. Il montanaro in questioni d’interesse soprattutto promette molto e mantiene poco; i grandi colpi, e le decisioni eroiche sono effetto di lunga pazienza e della grazia di Dio. A ogni modo fatta la legge che chi per la Settimana Santa non si separasse dalle donne sarebbe cacciato dal paese, legge firmata da Vocrri in luogo di Prel Mehemeti e dagli altri capi del paese, il Padre, come ho riferito, parti per Miliskau il 14 marzo per cominciare le stazioni della quaresima che si divideva col suo compagno il P. Jungg. « Per via — scrive il missionario — divisi il concubinario Mark Delia di Ghera e dove la strada di Miliskaut si divide da quella di Msiut ricevei il giuramento di Prel Nika coperti di neve e nella neve fino sopra il ginocchio. Passai la sera col P. Jungg a Miliskaa, dove Secer Uka capo di quel paese mi disse che Àrsti e Miliskaa accettavano le condizioni di Ibalia per la separazione dei gynatar ». Così nel laconico e rozzo linguaggio del diario, ma dovette essere una scena patetica in sommo grado vedere il vecchio della Montagna che la Provvidenza aveva condotto misteriosamente sui passi dell’uomo di Dio mentre intorno fioccava a larghe falde la neve, venire, e davanti a lui, levarsi il berretto, alzare gli occhi al cielo e invocare l’aiuto di Dio e di S. Nicolò di Bari, far giuramento solenne che da quel momento si separava dalla cognata e non avrebbe più nulla a fare con essa. Era stata, una misericordia di Dio poiché due mesi dopo quel vecchio non c’era più; era stato ucciso insieme con suo figlio mentre si eran messi fra due contendenti per impedire un omicidio. Il giorno seguente da Arsti passava a Mziu sotto le ondate della neve che non voleva cessare. A Mziu pure trovò dei concu-binari, fra i quali i'i