— 96 — dei Turchi, erano oggetto di particolare sospetto e diffidenza, e se non vi era il cav. Bolizza che doveva tenere una carica di fiducia da parte della Repubblica Veneta, non avrebbero potuto cavarsi d’impiccio in parecchie occasioni. Fin qui ho seguito il racconto che mi sembra imparziale e trovo conforme ad altri documenti e a certe tradizioni del paese, dell’Oròis Seraphicus. Passato quel periodo eroico, la storia dell'apostolato francescano non morì, ma ebbe solo a subire quei fatali rallentamenti e quelle soste che seguono sempre ai periodi di potenza che monta e invade. L’azione che seguì fino a un nuovo orientamento e organizzazione più recente fu piuttosto difensiva che propulsiva. Dio che è la sorgente infinita di ogni bene e di ogni opera di apostolato, e soffia il suo spirito dove vuole e come vuole, risuscitò sotto altra forma quel particolar modo di apostolato che vedemmo nei Padri francescani nel secolo che precedette il 1 Concilio albanese, in un gruppo di Padri gesuiti che organizzarono la Missione Volante di cui fu anima e organizzatore il P. Pasi. Dalla lunga rassegna storica del tempo che precorse questo ultimo sviluppo provvidenziale dell’attività apostolica in Albania alla cui testa è l’uomo di cui stiamo intessendo la vita, e soprattutto dalle terribili condizioni in cui si manifestò il catto-licismo in questo paese durante il sec. XVII, secolo che ecclesiasticamente sbocca nel I Concilio albanese riverberato e riaffermato dal II Concilio alla vigilia dell’aprirsi della Missione Volante, si può concludere: 1) L’Islam, rappresentato dal potere dominante, per mezzo dei tributi, vessazioni e angherie di ogni genere si sforza di ridurre tutti i cattolici all’apostasia; 2) i cattolici delle montagne e del contado si difendono grazie alla loro organizzazione primitiva e alla loro fiera indipendenza per cui anche chi vorrebbe perderli non può e anzi li teme; 3) nelle regioni di confine coi musulmani e dove per conseguenza inanca quella forza isolata e possente, l’apostasia va guadagnando terreno; 4) il basso clero mal formato e meno istruito e però poco rispettato dal popolo e odiato dal potere, è impari alla sua alta missione e lascia che il popolo cresca nell’ignoranza e nei vizi. Conviene notare però che il genere di vita dei monta-