— 26 — « Del carissimo ed ottimo P. Pasi — scrive il M. R. P. Luigi ‘Cattaneo — ricordo un latto, che mi lasciò ottima impressione. Era (io) a Genivolta quale Prefetto e Maestro nel Collegio Vida alla fine luglio o agosto 1879; se ben ricordo. Egli aveva fatto il feuo esame « ad gradum » alla fine del 4° anno, credo, di Teologia; ed il P. Provinciale d’allora, P. Vioni, subito dopo, quasi a lare vacanze grandi, l’inviò a Genivolta a fare da Prefetto per . qualche tempo ai convittori del detto Collegio, durante le vacanze loro, nel Palazzo vescovile. Trattava naturalmente con lui, e parlavasi sempre di cose spirituali o dell’ufficio di Prefetto e simili: e sempre dai suoi discorsi, dal suo contegno, dal suo spirito di mortificazione, pietà ed osservanza riceveva aiuto, non .«■he edificazione. Fu in questa occasione, che dietro alcune mie interrogazioni, egli uscì a dirmi, che faceva assai volentieri da Prefetto, e portava volentieri quella piccola croce per prepararsi alle Missioni dell’Albania, alle quali sapeva di essere destinato: ■ e tale destinazione egli avea ricevuto volentierissimo come una grazia grande. Gli eventi poi futuri della sua vita nella Missione Volante dimostrarono, che in verità, destinazione, incomincia-mento della sua Missione, continuazione, sacrificarsi in essa sino alla sua morte, tutto procedeva da Dio; e che fu tutto questo una serie di grazie grandi pel detto Padre Pasi, e per tutta la Missione Volante. E qui tornerebbe a proposito di dire alcun che di •questa grand’opera, che quasi tutta è dovuta a lui, in quanto iniziatore, e poi quale Superiore. Ma io non sono fornito di tali notizie di poterne fare attestazioni ». Come si vede queste parole e giudizi così semplici usciti dalla penna di un uomo di grande cultura spirituale, e profondo conoscitore degli uomini, formano quasi il nodo del periodo di preparazione, col periodo di azione nella vita del P. Pasi, e mostrano il piano provvidenziale. Non sapremmo dire se fu il P. Pasi stesso 'die domandò di esser mandato in Albania. Risulta però dalle informazioni dell’esame di ammissione nella Compagnia, che si sentì mosso ad abbracciare quest’ordine per servire a Dio prae-tertim per missiones exteras, soprattutto nelle missioni estere. Abbiamo accennato al fatto che il P. Pasi passò 6 anni in •compagnia del P. Friedl, di cui è tanto nota la santità che si sono iniziate le pratiche della causa di beatificazione. Quella convivenza e la virtù che l’uno ammirava nell’altro produssero fra i • due una profonda intimità che non venne mai meno. Val la pena