— 382 — testò che non si sarebbe mai unita con quell’uomo. Se non che, come scrive il Padre Pasi « nelle montagne d’Albania la donna si vende e deve andare non con chi essa vuole, ma con chi vuole il padre o il fratello che l’ha fidanzata, e quindi la massima parte delle giovani fanno di necessità virtù, e acconsentono di prendere quel ma-aito che loro è stato trovato da altri; tanto più che essendo questo l’uso del paese, molte nemmeno pensano che si possa o si debba fare altrimenti ». A ogni modo vennero i krushq o paraninfi a prenderla c dovette partire. Essa protestò sempre anche davanti al parroco che tutto quello che si faceva si faceva con violenza e che non voleva quell’uomo. Il parroco cercò differire ma i parenti degli sposi troncarono gl’indugi dicendo che o si benediceva il matrimonio o il Prete e la sposa non avrebbero veduta la sera e trassero subito dal fianco la pistola. 11 povero sacerdote non vide altro rimedio che di persuadere la giovine a consentire, se 110 ne andava la vita. Dopo un mese la donna, secondo l’uso, si recava presso i suoi per starci qualche settimana, e prese occasione per protestare contro la violenza fattale e che quel matrimonio assolutamente non valeva e l’ammazzassero pure che non sarebbe più ritornata da quel marito. Lo sposo stesso capì che non avrebbe mai avuto l’affetto di quella dorma e si indusse a tagliarle il fiocco della cintura (thekè) e lasciarla libera ripigliandosi il danaro sborsato. Lo sposo si cercò un’altra donna, e la sposa si unì con l’uomo che accompagnava il padre a casa sua. Il padre giunto alla loro famiglia dov’era pure l’ammalato, trovò i due sposi dispostissimi a fare quel che decidesse la Chiesa, perchè volevano vivere da buoni cristiani e purificare la loro anima con una buona confessione. Il sacrificio del Padre era stato ben ricompensato, e anzi salendo per un sentiero ripidissimo il monte per entrare nel bacino di Iballja ebbe la consolazione di dare gli ultimi Sacramenti a un vecchio moribondo che era stato uno dei primi a sciogliersi da un’illecita unione. Da Iballja dopo aver benedetto due concubinari che si erano separati, partì senza indugi pei villaggi di Miliskàu, Arsti, Mzi,