— 91 — La persecuzione del 1648 disperse e distrusse la casa e l’oratorio, e il P. Leone da Cittadella che era stato avvisato della imminente persecuzione dalla moglie di « Muchizàt », passò tra i monti e in modo miserabilissimo la quaresima Bulgaris, Scopetae et Cocollae. La malattia del figlio del dinasta fece richiamare il padre che era pure infermiere, e l’oratorio e l’ospizio furono ricostituiti sotto il titolo del Rosario nel luogo di prima. Nel 1675 i sacerdoti che erano nell’ospizio furono uccisi da due pessimi cristiani. Troviamo poi che l’ospizio fu riaperto nel 1697, ma questa volta le molestie e le persecuzioni vennero da alcuni ecclesiastici, che nella vita di quei zelanti missionari vedevano la tacita condanna della loro. In Bedhana i Padri avevano istituito non solo la confraternita detta del Rosario, ma anche una scuola, e il numero degli scolari vi era cresciuto fino al numero di 25; ce ne venivano anche dalla Zadrima e da lontano, e non solo minorenni ma anche adulti che desideravano ascriversi alla milizia ecclesiastica, imparandovi il necessario per ricevere gli ordini. La scuola ebbe varie vicende, ma è un grande onore di quei Padri l’aver pensato all’istruzione del popolo e alla formazione del clero, sebbene in modo, si potrebbe dire, primitivo. È’ importante accennar pure agl’inizi di un altro ospizio a Blinishti nella Zadrima, dove furono invitati i Padri nel 1639 perchè vi si stabilissero e fondassero pure una scuola, esercitassero i ministeri spirituali, celebrassero la S. Messa tutti i giorni, ciò che i sacerdoti secolari facevano raramente. Vi fu destinato, quando cessò il pericolo di una persecuzione, col consenso del Vescovo e degli altri ecclesiastici, il P. Carlo da Mirandola, il quale nel suo modo di evangelizzare, soleva tenere il metodo seguente: prima la S. Messa, poi recita delle orazioni, con spiegazione di una di esse in vernacolo, poi scuola a 50 ragazzi circa. La domenica il Padre andava coi fanciulli alla chiesa, celebrava, predicava, istruiva nei rudimenti della fede; gli stessi musulmani ammiravano. Alcuni fanciulli imparavano a leggere « a scrivere, e alcuni più intelligenti insegnavano poi agli altri in casa.