— 316 — ascendere e discendere per la mia quando questa mattina avendo piovuto la notte nell’uscir dalla porta, appena posi il piede sul primo gradino la tacca mi smucciò e in una tirata mi trovai in fondo senza però farmi male. Non so se una seconda caduta mi passerà sì liscia, eppure mi vi tengo preparato perchè mi pare impossibile schivarla. Anche quelli del luogo spesso fanno delle cadute disonoranti nell’ascendere e discendere per questo genere di scale. Ma e perchè non farle diversamente e più comode? Solo per poltroneria e mancanza d’iniziativa, perchè quanto al legname qui c’è in abbondanza perchè siamo tra bellissime selve» di quercie, abeti, pini e faggi. 2 mari. — Visitazione di Maria. — II0 Centenario della famosa apparizione di N. S. G. C. alla B. Margherita nella quale affidò alla Compagnia la missione di propagare la divozione al Suo Sacro Cuore. I lavoranti mi rimasero senza pane; dovetti andare ad Ibalia a prendere del grano ed altre cose; tornai oggi stesso. Ad Ibalia battezzai un bambino (illegit.) di Kol Marku che si separò dalla donna colla quale viveva in peccato. Ieri di notte in Koprati fu ucciso uno di Gralisti.... che padre di molte creature, ridotto alla miseria non sapendo come salvarle che non gli morissero di fame andò con una zcab (1) o pelle di capra a rubare nel ciardàk di Gio Nika, che probabilmente egli credeva senza custodia dovendo Gion Nika trovarsi assente perchè in sangue. Ma jer l’altro di sera Gion Nika aveva ottenuto alcuni giorni di besa ed era stato accompagnato nel suo ciardàk da Zef Haidari ed altri. La notte quando sentì che presso al terreno si levavano le pietre per praticarvi un buco, egli pensò che fosse qualcheduno di quelli coi quali era in sangue che venisse per ucciderlo mentre dormiva, e quindi senza parlare e senza far strepito aspettò che fosse fatto il buco, e quando vide l’uomo che era già entrato colla metà della persona, senza conoscerlo perchè all’oscuro, gli tirò una schioppettata e lo lasciò morto sul colpo. Quando vide e conobbe l’ucciso Gio Nika restò fuori di se, e imbrogliatissimo vedendosi caduto in sangue con Gralisti e Bugioni. Due capi della bandiera vennero a Fira perchè andassi con loro a seppellire quell’infelice; tentai di farlo seppellire un po’ in disparte dagli altri e così avrei avuto tempo di esaminare il fatto e benedire o no il sepolcro, ma furono tante le istanze fattemi che si seppellisse nel sepolcro del figlio, e le assicurazioni che il fatto era come mi aveano narrato, cioè colle circostanze attenuanti della estrema necessità del ladro, e della poca (1) = zhabè.