— 19 — certi di non esagerare affermando che questo periodo oscuro della sua vita, fu straordinariamente fecondo per lo sviluppo graduale delle sue facoltà spirituali. Pur troppo, ripeto, non abbiamo di lui nessuna nota intima, e le vicende, lotte, cadute e ascensioni del suo spirito non ci sono punto manifestate da alcuno scritto suo. Neppure possediamo di lui alcuna lettera che si riferisca a questo tempo, se non che mi fu detto a casa sua quando visitai la famiglia, che trovandosi egli a Eppan, studente di rettorica o di filosofia, la sorella Domenica gli scrisse che avrebbe voluto andarlo a trovare. Egli le rispose non esser prudenza che una giovine donna facesse un viaggio così lungo, da sola, e però lo tralasciasse con la speranza che si sarebbero riveduti nell’eternità. Questa potrà parere a certuni una scortesia, ma io vi scorgo la luce di un’alta filosofia pratica della vita. L’uomo è un’ombra fuggitiva, la vita una nube che passa o è dispersa dal calore, tutto è vacuo ed effimero quaggiù, e però vai assai meglio pensare e preoccuparsi di quello che nessuna forza al mondo può distruggere. Ciò risponde alle massime fondamentali del Vangelo: sono massime austere, ma la colpa non è loro, è dell’uomo. Del resto era troppo savio l’ammonimento che non andava bene far quel viaggio da sola. La sorella, che doveva essere una piissima donna, comprese, e rinunciò a quello che desiderava il suo tenerissimo affetto. Di questa dolce ombra domestica, che rimase vergine senza rinchiudersi in un chiostro, non è fatto più cenno nelle memorie della vita di Domenico; nè sappiamo se abbia riveduto mai il fratello. Allora essa certo non andò a Eppan con Momi a visitarlo. Sappiamo solo ch’essa morì abbastanza giovine jI 25 giugno 1872, colta dal vaiolo nel suo villaggio nativo. Era nata nel 1844. Per seguire le tracce di Fratei Domenico bisogna che apra i cataloghi della Provincia Veneta e accennare, quanto è necessario per comprendere i salti che faremo, alle sue vicende dopo la dispersione. Egli compare per la prima volta nel Catalogus Pro-vinciae Venetae (dispersae) del 1867, come novizio, « ingressus die 22 aug. 1866 », nella casa di probazione di Gorheim in Germania, presso Sigmaringen, nel principato di Hohenzollern, dove c era a quel tempo uno dei noviziati della Provincia Germanica.