— 54 — però ogni giorno festivo all’oratorio, che a quel tempo si trovava Della casa Shiroka, i ragazzi del suo padrone. Avvenne una volta che il maestro, incaricato della sorveglianza, se la prese con uno di quei ragazzi e volle batterlo. È un atto questo pel quale gli albanesi sono sensibilissimi. Saltò su immediatamente il servo attaccando lite così che ne nacque un tafferuglio. Il maestro stesso pare che avesse il sangue alquanto caldo. Gjon, che tale era il nome del giovinotto, tentò addirittura di metter le mani addosso al religioso, prese i ragazzi e si allontanò indignato dall’Oratorio. Con tutto che non fosse molto devoto, pure soleva dire ogni sera alcune orazioni alla Madonna; quella notte la coscienza non lo lasciava riposare. « Povero me, che cosa ho fatto? ho sbagliato ». Il giorno dopo si presentò al Collegio e fece chiamare il P. Pasi. Questo padre, allora Rettore, e direttore dell’oratorio, che non si rifiutava inai di dare ascolto alle persone anche più umili del popolo, discese subito e l’accolse con grande affabilità. Gjon gli disse: « Perdonami, Signore, perchè ho sbagliato ». Il Padre gli rispose: « Non temere, figlio mio, non ci pensare affatto ». « Posso dunque tornare all’oratorio? ». E il padre prontamente a rispondere: « Ma sì, che ci avrò tanto piacere ». E la domenica seguente venne e fu accolto amorevolmente, e cominciò a diportarsi così bene che il P. Pasi lo fece zelatore. Per 30 anni egli continuò poi a far servizio all’oratorio; entrò pure in Congregazione ed ebbe il nastro senza fare l’anno consueto di prova. Eppure egli era uso schernire prima quegli oratoriani che vedeva andare in cattedrale portando la bandiera. Egli rese ottimi servizi all’oratorio sotto la direzione, prima, del P. Pasi, poi d’altri Padri, occupandosi in opere di beneficenza soprattutto pei poveri. Anzi egli propose al P. Pasi di fare qualche colletta per gli oratoriani poveri. Il Padre accolse la proposta allargandone il disegno, fondando, cioè, una cassa pei poveri in generale e affidando la colletta delle elemosine a due o tre zelatori scelti fra i suoi giovani. Più tardi, mi diceva Gjon, il P. Mazza, succeduto al P. Pasi nella carica di Rettore, istituì sopra le medesime basi il circolo di S. Giuseppe fra gli alunni usciti dal Collegio. Tale è l’opera e lo spirito del P. Pasi in questo periodo di tempo che io chiamo ancora di preparazione e di esperimento per