— 347 — Il giorno seguente 29 dicembre, la piccola carovana raggiungeva Scutari, portando con sè un tesoro inestimabile di bene fatto e di sacrifici offerti a Dio e alle sue anime immortali. Durante la quaresima del 1890. Il P. Pasi, come abbiamo potuto osservare tante volte, non si risparmiava mai quando si trattava di anime da illuminare con la luce misteriosa della fede, e da redimere col sangue del Crocifisso. A questo scopo erano consacrate tutte le sue fatiche e offerti i suoi sacrifici. Certo egli era austerissimo con sè medesimo, ma amava con inestinguibile fiamma di carità le anime, soprattutto dei poveri, dei semplici, di chi soffre. Alle volte si trovava di fronte a inespugnabili ostinazioni, ma solo quando aveva esauriti tutti i mezzi che gli suggerivano lo zelo e la bontà ricorreva alle minacce, e dal trono di Gesù Cristo, col Crocifisso in mano scagliava i fulmini della maledizione divina. Il terrore che questi incutevano in un popolo di gran fede, per quanto fosse rozza, doveva ricondurre a resipiscenza il pubblico peccatore, e essere un monito per tutti, rimovendo il frutto marcio per impedire la contaminazione dei sani. E non bisogna credere che la carità e l’eroismo di Pater Deda non fossero compresi, e non lasciassero impronte incancellabili in anime ardenti e sincere. Egli amava ed era riamato. C’era sempre chi era fiero di prestargli servizio. Un buon vecchio d’Iballja, per es., l’accompagnava volentieri nelle sue escursioni. Una scena che ci fa ritornare al 5 novembre, ci fa comprendere quali affetti avesse suscitato il Missionario nel cuore semplice dei bravi montanari. È' un giovinetto che gli viene incontro sulla strada fra Arsti e Mziu. Doveva appartenere alla famiglia di Prend Hajdari i Gurit, e anzi doveva essere suo figlio: Deda. Di questo ragazzo come intelligentissimo e divenuto egli stesso nel villaggio di Mziu guida e catechista degli altri, il Padre aveva parlato in altra occasione nelle sue relazioni, lodando il « Bravo Catechista ». Ora avendo dovuto recarsi il giorno suddetto per un ammalato verso il villaggio di Mziu, il missionario volle profittare dell’occasione per far visita anche a quel villaggio. Allora ecco che