— 218 — dinetto di Maria, e non avendo ottenuto neppure il soccorso aspettato pel gennaio da Propaganda, il P. Pasi si vide nella quasi impossibilità di tirar avanti. Il sussidio di Propaganda non era venuto perchè nel frattempo era morto il Card. Simeoni, e perciò il detto Padre si rivolgeva il 13 maggio 1892 al Card. Le-dóchovski, succeduto nella carica di Prefetto di Propaganda, insistendo perchè un’opera con tanto favore di Dio incominciata, fosse collocata su basi stabili e i motivi sono più urgenti che mai dopo che 7 anni di esperienza hanno mostrato che altrimenti non si può andare avanti. « ...Il paese — osservava il Padre — dove la Missione lavora è poverissimo, e non solo non si può sperar nulla da esso, ma si deve spendere continuamente se pur si voglia che le fatiche dei Missionari sien fruttuose; l’esperienza ci ha mostrato che le li-mosine che con molto disturbo, perdita di tempo e danno della Missione s’è cercato finora di chiedere qua e là per supplire al difetto di assegno stabile, sono un mezzo incerto e sul quale non si può calcolare, in un tempo in cui sono innumerevoli le opere buone che devono sostenersi sempre dalle stesse persone ». In fine riassumendo le varie spese che occorrono durante il lavoro apostolico, domanda l’assegno annuo di mille lire per missionario, e accenna alla necessità per la Missione di porgere all’occorrenza soccorso a chi altrimenti è esposto a perdere la fede o il proprio onore, come le ragazze che si danno ai Turchi. La lettera era consegnata a Mgr. Guerini perchè in occasione della sua prossima visita ad limino, la presentasse lui stesso al Cardinale e la appoggiasse col peso della sua autorità. La risposta portata a voce da Mgr. Guerini era favorevole, ma passarono otto mesi e non si vedeva comparir nulla. 11 P. Pasi scrisse di nuovo indicando la necessità che aveva di sapere se Propaganda volesse pur fare qualcosa poiché, essendosi qualche missionario reso già inabile a quella vita, egli avrebbe dovuto ricorrere ai Superiori per ottenere qualche altro Padre, ciò che non sarebbe stato accordato se non si sapesse che c’era come mantenerli assicurando la stabilità dell’opera (10 febbraio 1893). In una esposizione sommaria dello stato della Missione Volante al M. R. P. Generale Lodovico Martin, scritta in data 2.”