— 322 — 9 mari. — È,' chiamato a Iballja dalla famiglia di Prend Hajdari a cui è morto il figlio Vocrri e narra del « pianto » che gli fecero le diverse contrade Curku, Pnishti ecc. Verso le 4 del pomeriggio s’imbandisce il drek nel cortile : ogni tavola con dieci persone; ciascuna persona, com’è uso, col proprio cucchiaio. In tal occasione le famiglie vicinanti del paese o chi ha relazione con la famiglia del morto, portano il pane, e quella mattina a Prend Hajdari ne avean portati una cinquantina. Cominciò a piovere e tuttavia « si continuò a mangiare seduti per terra pane e carne bagnati dalla pioggia che cadeva a dirotto ». 10 mere. — I muratori son rimasti senza calce e senza pietre angolari, e non c’è verso d’indurre nessuno a lavorare a pagamento. I motivi furon già accennati sopra. « L’affare di Gralisti e Koprati per l’uccisione avvenuta la settimana scorsa è serio. Gralisti, Bugioni e Fira vogliono abbruciare, rovinar i campi ecc. a tre famiglie di Koprati. Pochi giorni fa quaranta persone della bandiera di Bugioni piombarono in Koprati per abbruciare e danneggiare, ma trovarono là raccolti tutti quelli di lbalia e si differì la cosa fino a domenica scorsa, nel qual giorno si raccolsero a Bugioni i Capi dei due paesi, si parlò molto, ma non si conchiuse nulla. Bugioni domanda cinque borse, oltre al sangue, lbalia non vuol darle perchè richiesta ingiusta, però fino a tre le darebbe per liberarsi da vessazioni. Ieri trattai a lungo con Zol Brahimi capo del partito che cerca il sangue, parlò Prela e Pren Hajdari, ma non si ottenne nulla. Oggi parlai colla moglie dell’ucciso, la quale ini disse che vede bene essere affatto ingiuste quelle pretensioni, ma essere i Capi della bandiera che vogliono mangiare senza che essa possa avere qualche cosa pei suoi figliuoli rimasti orfani e che muoiono di fame ». 11 giov. — « Zimeri m’ha portato 70 oke di grano turco da Krasnice a 45 parà Yoka. Ieri sera arrivò al Drino; questa mattina lo passò a nuoto portando sulle spalle il grano e tirandosi dietro l’asino pure a nuoto, non essendovi qui nè ponte nè trap ». 12 ven. — È1 giunto da Scutari il mulo a Iballja. Il Padre ci va a prender quel che avesse portato per la cella; fra le lettere ne trova pure una del Card. Giovanni Simeoni, Prefetto di Propaganda Fide. Ritorna lo stesso giorno a Fira, che vi son circa 4 ore di cammino.