— 215 — suggeriva che se Prizrend aveva bisogno di Religiosi, ci si mandassero i Gesuiti, i quali già si trovavano a Scutari, sussidiati dall’Austria. Il Console di Scopia cercava persuaderne Mgr. Lo-goreci; che se la ragione del chiamare i Lazzaristi fosse la speranza di aiuti materiali da parte di quella Congregazione e del governo francese, egli avrebbe ottenuti i sussidi del governo austriaco, come fece. Propaganda scriveva a Mgr. Logoreci domandando se si poteva trovare a Prizrend una casa pei Gesuiti. Monsignore rispondeva che vicino alla Chiesa ce n’era una la quale da tempo era offerta ai Sacerdoti a tale e tal prezzo. Se non che nell’Archid. di Scopia si credeva che tutto ciò fosse effetto dei maneggi dei Gesuiti per entrar essi in quell’Archidiocesi e impedire la venuta dei Lazzaristi già quasi conclusa con l’Arcive-scovo. Ma i Gesuiti non avevan saputo nulla di nulla finche ne scrisse Mgr. Logoreci riferendo la domanda di Prop. Fide e la sua risposta, e si seppe allora che era un maneggio del Governo austriaco. Il Cons. A. U. cercava persuadere i Padri che si stabilissero a Prizrend. All’Arcivescovo fu risposto che se si trattava di missioni bastava che chiamasse i missionari volta por volta; se si trattava di scuole, bisognava rivolgersi al P, Prov. che difficilmente avrebbe consentito. Prima di rispondere al Cardinale il P. Pasi si recò sul luogo per vedere come stessero le cose e che ne pensassero i Sacerdoti. Parlò con D. Simone Lumesi e capi che tutti eran persuasi fossero brighe dei Gesuiti. Ciò cbe importa è di notare che il Governo austriaco volle indurre Propaganda Fide a mandare i Padri Gesuiti nell’Archi-diocesi di Scopia e l’il luglio 1890 il Card. Prefetto di Propag. mandava la lettera indicata sopra. Vi fu certo un malinteso, poiché mentre il governo di Vienna avrebbe voluto i Padri per le scuole, Propaganda invece parlava di aprirvi casa per la Missione \olante. È' troppo naturale che il clero di quell’Archidiocesi fosse irritato che si volessero levare le suore stimate assai pel bene che facevano e si facessero loro troncare le trattative in cui erano entrati coi PP. Lazzaristi dal momento che il P. Provinciale della Veneta aveva fatto sapere che i Padri Gesuiti non potevano accettare l’incarico proposto loro per le scuole e il Seminario di Prizrend.