— 416 — s’incontrarono con gli altri missionari che scendevano anche loro, dopo rudi fatiche, verso Scutari. 4. Sulla Missione di Baba, Giadri e Gramshi in Zadrima c’è poco di notevole a ricordare. A Baba, paesello di circa 30 case, ci fu il perdono di due sangui. Di Giadri il P. Busetti che era compagno del P. Pasi in quella missione, riferisce che le cose andarono a meraviglia, tanto che un musulmano del luogo ebbe a confessare: Noi non abbiamo proprio nulla di religione e invidiamo voi altri che fate tante belle cose ». I musulmani di quei luoghi, erano meno fanatici e mostravan desiderio di conoscere le cose della religione cristiana. Anzi nel paese di Giadri era avvenuto un anno prima della missione, che una donna turca portò una sua bimba cieca alla chiesa davanti all’immagine di S. Giuseppe, e a testimonianza del parroco e di molti altri che la videro, essa ricuperò immediatamente la vista, e la madre riconoscente deponeva all’altare del Santo una grossa candela. 5. Pochi giorni dopo finite le missioni in pianura, il P. Pasi insieme col catechista Pietro, partì il 20 marzo per le montagne. Questa volta passarono prima di tutto a Karma, di fronte a Shlla-ku, sul Drino. E’ un paese di 40 famiglie sparse in diverse mahallè sopra un’erta piena di anfrattuosita e di scoscendimenti. Quando un paese come Karma, e molti sono tali nelle montagne, osserva il P. Pasi, è troppo disperso, prima di cominciar la missione è necessario visitare ogni singola frazione, dir qualche Messa, badar agl’infermi e così invogliare il popolo alla missione. Ciò parrebbe indispensable, ma suppone tempo e una certa comodità da parte degli abitanti, e spesso mancano l’uno e l’altra. In questo caso il Parroco di Komani, D. Rrok Radoja, a cui apparteneva pure Karma, corse con molta premura da per tutto invitando alla missione. A Karma si perdonarono tre sangui e si mise a posto un imbroglio che avrebbe potuto produrne degli altri. Il 24 i missionari passarono a Komani, ma ci si trattennero poco, poiché urgeva far presto per trovarsi a tempo a Scutari per la visita del P. Provinciale. Andando a Qerreti furon loro indicati i celebri sepolcri di Delmazia che alcuni attribuirono a un’e-