— 97 — aari è poco favorevole all’ordinaria cura d’anime dèi centri parrocchiali. Si potrebbe concludere questo capitolo esponendo con le parole stesse del P. Pasi quel che era stato il frutto delle sue ricerche e della sua esperienza. Egli ci ha lasciato infatti fra le sue note rimaste inedite uno che si potrebbe dire pro-memoria 0 capitolo sui « Bisogni dell’Albania e mezzi per provvedervi ». È argomento sul quale spesso ritorna, ma in questo luogo ne parla più manifestamente e per esteso, e io stimo cosa di grande importanza conoscere quali idee precise egli si fosse formato su questo problema fondamentale. Egli affronta la questione con l’ardire e la franchezza del chirurgo, come avevan fatto del resto 1 due Concili albanesi. Ciò riguarda, evidentemente, il passato, e, in parte, i primi anni della Missione Volante. Dopo essersi riferito al I Concilio del 1703, egli continua a parlare così: « Al presente i detti disordini (che ha riassunto dal Concilio), nella città di Scutari e in parecchi villaggi di quella Ar-chidioce8Ì sono più o meno tolti o si van togliendo. Lo stesso dicasi dei pochi cristiani delle città di Prisarendi, Giacova, Ipek e Jagnevo. Ma nelle Diocesi di Sappa, Pulati, Alessio e nella Mirdizia, come pure nei molti villaggi delle Parrocchie di Giacova, Prisarendi e Ipek quei disordini esistono ancora tali quali sono descritti nei due Concili. « La causa principale di quei disordini e del loro perseverare fino ad oggi è l’ignoranza, che è maggiore di quanto si possa immaginare. Fatte le eccezioni notate nel numero precedente, oltre il Pater ed Ave e in qualche luogo il Credo, che si sanno in qualche modo con molti errori, altro non si sa nè dai ragazzi nè dagli adulti. I Misteri, i Comandamenti, i Sacramenti sono cose da loro mai udite. Molti non sanno nè Pater, nè Ave, nè pure il segno della Croce. Nella Diocesi di Sappa ultimamente si trovarono interi villaggi dove nessuno avea mai veduto il Crocefisso, nè al primo vederlo sapea indovinare che santo fosse. Nell’Archidiocesi di Scopia e di Scutari si trovarono montanari che non conoscevano il crocefisso nè mai l’avevano veduto. Quando poi fosse nato o morto G. C. o che fosse risorto e salito al cielo non si sapeva affatto. Anche sulla vita avvenire regnano molti grossolani errori. Su tutti i Sacramenti si hanno idee false, nè si sa il modo di ben riceverli ». 7