— 329 — sciarono tirare senza che avvenisse nulla di male; allora ci avvicinammo e ci parve che fossero di carta; qualcheduno le toccò con un bastone e si ruppero e quando arrivò il messo che era venuto a prenderti e ci disse che dovevamo portare da Lei in Fira quelle due cose le trovò rotte. Però questo fatto vi spaventò molto? Molto, rispose il vecchio, ma non ce lo imputare a colpa, perchè noi siamo gente di montagna, lontani sei giorni da Scutari, e in cento anni dacché vivo, non ho mai veduto cosa simile, nè ho creduto che ci potessero essere due cose di carta che volano per l’aria ». Questo episodio ha dovuto certo suscitare l’ilarità dei lettori, ma mi si permetta un’osservazione. Nel mondo dove si pretende aver costruito l’edifìcio della cultura e della civiltà, parole di cui si fa un immenso abuso, capita molto spesso di incontrare degli uomini che hanno fatto i loro studi alle università o insegnano dalle più alte cattedre la scienza, che non sanno incontrare l’ombra di Dio a traverso le meraviglie della vita e dell’universo e domandano la spiegazione degli enigmi che sono nel fondo delle cose a una cultura che non saprà mai darla; nelle montagne di Apripa incontriamo delle persone semplici e primitive che di quella cultura non sanno nulla, e di fronte a un fenomeno non visto mai e inaspettato, si rivolgono per una spiegazione a Dio e al sacerdote: quale delle due categorie di persone son più vicine alla verità e alla vita? Ci racconta poi il missionario che pei grandi strapazzi del giro fatto da Iballja, Berisha, Merturi e Toplana e per essere passato da una pioggia di più ore che lo lasciò bagnato per tutta una notte, a un caldo eccessivo, fu preso dalla febbre e si trovò così rotto, stanco e spossato, com’egli stesso si esprime, che a stento potè discendere alla casa dove passò la notte. Tornato a fira con la sua guida, ebbe occasione di trattare con dei concubinarì, ma il suo zelo rimase infruttuoso, e non accettando da loro nè il pane nè l’ospitalità, si ridusse a mangiare da un povero, un pezzo di pane, un pezzetto di formaggio e un cocomero crudo, senza condimenti. « Poi andai —- lasciamo che egli continui il racconto — in un’altra casa di gynatar dove v’erano due fratelli ammalati; uno era ammalato molto per una ferita che gli aveva fatto il fra-