— 395 — « Allora mi rivolsi a Giovanni, nipote del vecchio, a cui erano stati uccisi due figliuoli, e gli dissi: «Giovanni, Gesù Cristo ti chiama, avvicinati ». Rimase sorpreso a quest’invito e non sapeva che farsi. Lo chiamai di nuovo, ed egli si alzò e si avvicinò fino a mezzo la chiesa. Allora ripresi io: « Gesù Cristo ti domanda una grazia: tu sai che il paese non può mettersi veramente in pace, se tu non deponi gli odi che hai, e non perdoni di cuore a chi ti ha offeso. Ebbene questo perdono domanda da te Gesù Cristo da questa croce che tengo in mano ». Cercò scusarsi dicendo che prima doveva perdonare il vecchio zio, che doveva intendersi con i parenti e cose simili. In questo cominciò un bisbiglio; alcuni lo eccitavano a perdonare, i parenti e gli amici dicevano che non poteva al momento. Ma io senza badare agli altri mi avvicinai col Crocifisso a Giovanni, e gli dissi che doveva perdonare e baciarlo. Allora egli: « La mia. famiglia non è nel paese nè la prima nè l’ultima; altre famiglie più grandi e ricche della mia hanno « sangui » da perdonare, comincino adunque esse, cominci la famiglia Jakai ch’è la prima e perdoni i suoi sangui, e poi perdonerò io pure. Il capo della famiglia Jakai era un bravissimo giovane sui 28 anni, nomato Toma o Tommaso, di buon cuore, di belle maniere, religioso e che godeva la stima di tutti. Era egli che Fanno scorso si adoperò perchè i Padri andassero a dare la Missione a Gumsice, e ci accolse in casa sua, e ci prestò ogni servigio per tutto il tempo che colà dimorammo. Io nemmeno sapeva che egli avesse « sangui » da perdonare. Non aspettò l’ottimo Toma che gli rivolgessi la parola e gli chiedessi di perdonare; ma appena Giovanni ebbe finito di parlare: « Sì, disse, la famiglia Jakai perdona per amore di Gesii Cristo, e non perdona un sangue qualunque, ma bensì quello dell’amico, che secondo i nostri usi non si suole giammai perdonare ». Ciò detto s’accostò a baciare il Crocifisso, e chiamò gli altri di sua famiglia perchè facessero altrettanto. Quindi chiamò certo Marco che ripeteva un « sangue » dal villaggio di Dusci per il fratello che gli era stato ucciso quattr’anni fa, e gli disse di baciare il Crocifisso e perdonare, e Marco lo fece. Dopo Marco venne a baciare il Crocifisso un parente di Giovanni che da questo era cerco a morte per certa ingiuria, come abbiamo sopra accennato. Allora venne il turno anche per Giovanni, il quale baciò il Crocifisso e disse che perdonava. Un solo restava nel paese che cercasse vendicarsi... » ma non mette conto occuparsene, poiché violò poi la religione del perdono.