- 10 - fornitrici della marina mercantile : cosi, mentre quella di Udine, per il migliorato traffico marittimo, lavora in pieno, quella di Fiume, che prima della guerra era anche fornitrice della marina da guerra, è, per la stasi di quel porto, in piena crisi. f) Industrie chimiche. 1. Oleifici. — Tra le industrie chimiche primeggiano quelle per la produzione e la raffineria di olii vegetali. Tra i maggiori di questi stabilimenti citiamo la Società Anonima «Oleifici Triestini » e la Prima Spremitura d’Olio Triestina Luzzatti. Le cifre seguenti ne illustrano l’andamento dal 1919 ad oggi. ANNO Numero Produzione degli operai Tonnellate Valore : ili migliaia di Lire 1919 110 25.045 9.072 1920 295 153.200 61.956 1921 325 148 015 50.851 1922 431 236.640 67.220 1923 414 270.750 82.094 1924 496 329.650 116.030 « La prima di queste Società lavora dal luglio 1923 per conto della Società «Esercizio Oleifici di Milano » ; la seconda lavora per conto proprio e si è arricchita di un nuovo stabilimento, costruito a Monfalcone, che sta per entrare in piena efficienza. Esse producono olii commestibili e prodotti secondari, come i « panelli » risultanti dalla spremitura, e « fondi di raffinazione » che sono impiegati nelle industrie saponiere. L’andamento di queste industrie triestine è soddisfacente, benché debbano oggi lottare contro la temibile concorrenza di fabbriche del Nord Europa. Inattivi sono invece i due stabilimenti fiumani di spremitura e raffineria, uno di questi (la S. A. Oleifici Fiumani) aveva nel 1920 ripreso il lavoro, ma dovè sospenderlo l’anno successivo per mancanza di capitali per l’acquisto di materia prima e per esser ormai completamente tagliato fuori dal suo vecchio mercato di consumo, senza possibilità, per ora, di trovare nuovi sbocchi. Tra le industrie produttrici di olii minerali citeremo la « Raffineria Triestina di Olii minerali », che lavora dal 1923 con successo e quella non meno importante di Fiume, che è una delle poche industrie locali che abbiano raggiunto la produzione dell’anteguerra. Essa produce : benzina, petrolio, oli, grassi, asfalti, carbon coke, paraffina e candele, ed esporta in quasi tutti i paesi del bacino del Mediterraneo. L’industria dei saponi si mantiene con successo nel Friuli, dove esistono non meno di sei fabbriche. A Trieste, invece, nel dopo guerra essa ha subito una sensibile riduzione, specialmente a causa della concorrenza esercitata dalle altre fabbriche nazionali e dalla riduzione degli antichi sbocchi di esportazione. Sono rimaste in attività, delle sei ditte operanti nell’anteguerra, due soltanto che, per il perfezionamento degli impianti e per la bontà dei loro prodotti, hanno ripreso la posizione primitiva e lavorano con successo. Ha invece una produzione molto ridotta, rispetto a quella anteguerra, l’unica fabbrica di saponi fiumana.