— 56 - Anche la sponda destra del Rio Mulinut si presenta eccezionalmente franosa per i motivi sopracitati. La superficie dell’ intero bacino imbrifero del Rio Canonica è di circa 20 Km2. Bacino del Rio Scuro Il Rio Scuro è uno dei più importanti affluenti del Pesarina e nasce dalle pendici settentrionali del Monte S. Giacomo a 1350 m. sul livello del mare, ed arriva a 746 m. quando sfocia nel Pesarina dopo aver percorso m. 1777, con varia pendenza, oscillante intorno ad una media del che raggiunge a volte anche il 72°/0. La sua superficie imbrifera è di circa 2 Km2. Scorre in una zona coperta di boschi e riceve i tributi di due piccoli Rii i quali, con le loro limpide acque a regime quasi costante, sono ben lungi dal causare le piene del collettore, tanto pericolose. Ciò nonostante lungo il Rio Littim è già stata rinsaldata una zona di circa mq. 2000 a 150 m. a monte della confluenza col Rio Scuro, per il compimento della quale furono usate semplici gratticciate con rimboschimento di resinose. Le opere di sistemazione, adunque, si riducono soltanto all’ alveo ed alle sponde del torrente principale perchè possa arrestarvi il rapido scorrere delle acque e provocare così una diminuzione nel deposito dei materiali, assicurando la buona conservazione dei boschi esistenti. Occorre osservare che durante l’inverno, per opera delle nevi, dei geli e delle pioggie, i materiali che costituiscono le sponde vengono facilmente scalzati e rotolati nel fosso principale da dove poi al sopraggiungere delle pioggie primaverili, e più spesso dei forti acquazzoni estivi, in veri torrenti di lava vengono trascinati a valle, dando luogo nel loro cammino ad altre erosioni e ad altri scalzamenti. Il sistema di lotta contro simili danneggiamenti consiste, in conformità delle direttive già eseguite per il passato, nella costruzione di un certo numero di briglie lungo il fosso principale, le quali assieme a quelle già costruite in precedenza, anche se non riescono a trasformare 1’ attuale profilo in un profilo di compensazione, serviranno ad arrestare 1’ ulteriore affossamento del letto, in attesa che le sponde si consolidino. Contemporaneamente alla costruzione di queste briglie si cercherà di fissare le sponde franose, procedendo innanzi tutto a regolare le superfici disordinate delle medesime facendo rotolare i grossi massi che minacciano di cadere, scoronando gli orli superiori delle frane, spianando costoni sporgenti, diminuendo quindi la pendenza dei varii piccoli burroni con palizzate di larice, attenuando il pendio del terreno con graticciate per procedere subito dopo all’ inerbi-inento di tutta la superficie con fiorume e lupinella ed al rimboschimento con ontani, frassini, carpini, salici, citisi, ecc. Il Rio Scuro è quasi per intero approfondito in terreni derivanti da sfasciume di scisti argillosi e di depositi morenici dove le acque facilmente si affossano e portano a scoscendere le sponde che sono così profondamente incise e degradate da ostacolarne la sistemazione. Le piene del Rio Scuro, hanno la caratteristica di terminare non appena la pioggia è cessata. È appunto però questo spiccato carattere torrentizio del corso d’ acqua la causa principale dello stato di denudazione in cui si trovano alcune località del Rio, il cui bacino non contiene quasi più traccia di terra vegetale, con i versanti rapidissimi e ribelli alla vegetazione perchè ricoperti di detriti rocciosi. Ne consegue che con le sole opere forestali non si riuscirebbe ad opporsi alle corrosioni, se non dopo tempo lunghissimo e con una spesa molto elevata.