XXXI Pontificia r foifenuta da Ini con tale approvazione , e foddisfazione non meno del Papa » che del Senato Veneziano, che in capo a due anni eflen-do fpirato il tempo della fua Legazione- , la Repubblica , per mezzo del fuo Ambafciadore ,, che teneva appreffo il Pontefice , proccurò, che egli per altri due anni confermato folle in quel carico : alla quale inftanza del Pontefice, sì per la itima , che faceva della Repubblica T sì per la buona opera , che in quel fervigio pretta vagli il Beccatelli, molto volentieri fi conde-fcefe. II Beccatelliy dopo haver anche foiienuti con egual merito altri im-portantiffimi impieghi in Italia, e in Germania a favor della Chiefa, e dopo effere intervenuto anche al facro Generale Concilio Tridentino, rinun-ziò per le fue gravi Indifpofizioni, ed altri più motivi l’Arcivefcovato di Ragufi, fi ritirò nella Corte di Tofcana ,■ dove da qlieT Gran Duca gli fu conferita Tanno 1564. la nobil Propofitura di Prato,, giufpatronato di Cafa Medici,- e quivi finalmente carico d’anni, e più di meriti, rendette fanta-mente l’anima a Dio li 17..ottobre- dell’ anno 1572. Delle molte cofe che fcrif-fe, altro non fi trova alla itampa,. che qualche fuo componimento poetico, e la vita di Francefco Petrarca Y pubblicata da Monfignor Tommafini nel Petrarca Redivivo a c. 215.. la quale io giudico efier la più accurata di quante fe ne vedono a ftampa r avendola effo per la maggior parte ricavata dagli fcritti di lui.. Moltiifimi autori di' quel tempo parlano di efib con. molta lode : ma: quefto- non è luogo di: ragionarne di vantaggio .. e 2 V I-